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Brindisi, il ‘metodo Consales’ al vaglio dei pm De Nozza e Toscani

Computer, telefoni, tablet, e migliaia di carte. Èd è proprio qui che gli inquirenti cercano ulteriori riscontri ai fatti già contestati all’ormai ex sindaco di Brindisi, Mimmo Consales, ma soprattutto a quelli che sono emersi più di recente, negli ultimi mesi del 2015.
L’inchiesta non è conclusa, perché i pm Giuseppe De Nozza e Savina Toscani, proprio dalla mole di documenti, dai file e dai contenuti degli smartphone, intendono verificare se il presunto ‘metodo Consales’ si sia esteso in questi anni anche ad altre questioni. De Nozza e Toscani partiranno dal racconto dell’ex segretario particolare del sindaco, Cosimo Saracino, che nei due interrogatori sostenuti ha raccontato di aver messo a disposizione una abitazione di Mesagne all’ex sindaco Mimmo Consales, che si trova agli arresti domiciliari da una settimana, per gli incontri con Screti ma anche con altri imprenditori.
“Veniva anche presso gli uffici del sindaco, e in più di qualche occasione il sindaco mi ha chiesto, diciamo, la disponibilità perché viveva a Mesagne, di avere un posto dove poter incontrare Screti, come anche ha incontrato altri imprenditori, oltre ad altre persone, io gli ho messo a disposizione un locale che ho in piazza”, si legge. Gli incontri avvenivano di solito alle 8.30 del mattino.

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