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Elezioni 2018: Programmi e news

Liste, simboli, ma anche il programma e lo statuto: sono diversi gli adempimenti che i partiti dovranno compiere per partecipare alle elezioni del 4 marzo; si tratta di adempimenti legali ma dal forte aspetto politico, il più delicato dei quali è costituito dall’elenco dei candidati nei collegi uninominali e di quelli nei listini proporzionali, da depositare il 29 gennaio.

E c’è stato il primo ‘taglio’ per i 103 simboli consegnati al Viminale dai partiti che intendono partecipare alle politiche. Nove contrassegni sono stati ‘bocciati’ per “carenza documentale” e non accederanno dunque alla presentazione delle liste, 75 sono stati ammessi e 19 non ammessi. Chi ha depositato questi ultimi ha 48 ore di tempo per integrarli o sostituirli: tra di loro anche simboli storici come lo scudo crociato della Democrazia Cristiana e la fiamma del Movimento sociale italiano. Nelle apposite bacheche al piano terra del Viminale è stato inserito il quadro riepilogativo dello stato di tutti i simboli. Due di quelli tradizionali – Dc e Msi – non hanno avuto il via libera perché analoghi ad altri già depositati. Lo Scudo crociato si trova infatti nel contrassegno consegnato da Noi con l’Italia-Udc di Lorenzo Cesa, mentre la Fiamma tricolore è presente in quello presentato da Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni. E la legge vieta la presentazione di simboli “identici o confondibili con quelli presentati in precedenza ovvero con quelli riproducenti simboli usati tradizionalmente da altri partiti”. Fanno parte dei non ammessi, inoltre, i Forconi, Pensionati Consumatori, Indipendenza del Veneto.

Tra i 9 invece definitivamente ‘bocciati’ c’è La Margherita – Democrazia è Libertà, Fronte Verde, Ragione e Libertà. La nuova legge elettorale prevede ora che entro 10 giorni (31 gennaio) dalla scadenza del termine per il deposito dei contrassegni, sulla sezione Elezioni trasparenti del sito del Ministero dell’Interno saranno pubblicati per ciascun partito, movimento e gruppo politico organizzato che ha presentato le liste: il contrassegno depositato, con l’indicazione del soggetto che ha conferito il mandato per il deposito; lo statuto ovvero la dichiarazione di trasparenza depositati; il programma elettorale con il nome e cognome della persona indicata come capo della forza politica depositati.

Fonte: Ansa

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