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De Salvo sollecita il Consiglio dei Ministri sull’attuazione dei decreti attuativi della ZES Jonica

Il presidente di Confapi Matera Massimo De Salvo ha inviato una lettera al presidente del Consiglio dei Ministri Conte e ai ministri dello Sviluppo Economico, del Sud, dell’Economia e delle Infrastrutture, Di Maio, Lezzi, Tria e Toninelli, per chiedere di accelerare l’emanazione dei decreti attuativi della ZES Jonica.
Nelle scorse settimane, infatti, le giunte regionali di Basilicata e Puglia hanno deliberato l’istituzione della Zona Economica Speciale Jonica interregionale e trasmesso il Piano strategico alla Presidenza del Consiglio dei Ministri e ai Ministeri competenti.
“Per la Basilicata, regione molto provata dalla crisi economica – ha scritto il presidente di Confapi Matera ai rappresentanti del Governo – si tratta di una grande opportunità,soprattutto in termini di attrazione di nuovi investimenti nelle aree industriali, le quali hanno tutte bisogno di essere rivitalizzate e rilanciate”.
“Anche sul fronte delle infrastrutture, notoriamente carenti nel nostro territorio, potrebbero esserci adeguati investimenti da parte degli enti competenti, contribuendocosì a dare maggiore competitività alle imprese”.
“Infine, per quanto riguarda, in particolare, Matera, l’imminenza del 2019, anno in cui sarà celebrata la capitale europea della cultura, la ZES costituisce un’occasione per creare in tutta la provincia nuove possibilità di lavoro e di sviluppo”.
“Per questi motivi facciamo voti affinché venga emanato al più presto il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri e gli altri decreti attuativi”. “Le nostre aree industriali, ricomprese nel perimetro della ZES, necessitano di nuovo impulso e di segnali concreti di rinnovata attenzione verso un territorio spesso rimasto
ai margini delle politiche di sviluppo”.
“Accelerare i provvedimenti attuativi – ha concluso il presidente De Salvo – dopo che le Regioni Basilicata e Puglia hanno condiviso il percorso della ZES Jonica, significherà anche dare risposte concrete ai cittadini lucani”.

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