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Le priorità delle politiche per la disabilità in Basilicata

Nel 2019, in Basilicata, come nel territorio nazionale, occorre riprendere con serietà, i temi legati alla disabilità, concretizzare una riforma della sanità che rispetti il principio di equità nell’accesso alle cure; l’applicazione piena della Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità; la rimozione delle barriere architettoniche tramite il varo di politiche idonee alla conduzione di una vita indipendente e l’aggiornamento della lista dei Livelli essenziali di assistenza e del Nomenclatore tariffario degli ausili e delle protesi.

LA PIATTAFORMA RIVENDICATIVA DELLA FAND

In questo momento, secondo la FAND (Federazione tra le Associazioni nazionali dei disabili), che ha stilato i temi prioritari che dovrebbero guidare le azioni del Governo sulla disabilità sono quindi:

  1. Piena attuazione della Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità e del Programma di azione biennale per la promozione dei diritti e l’integrazione delle persone con disabilità. Considerato l’insediamento del nuovo Osservatorio nazionale sulla condizione delle persone con disabilità, la FAND auspica una rapida ripresa dei lavori del nuovo Osservatorio tramite l’avvio dei gruppi di lavoro che saranno chiamati a monitorare l’attuazione del programma d’azione biennale.
  2. Rafforzamento dei Fondi per le politiche sociali e la non autosufficienza;
  3. Semplificazione del sistema di accertamento della disabilità, superamento della concezione puramente medico legale ai fini di una valutazione multidimensionale della disabilità;
  4. Piena operatività della legge 68/1999 in materia di diritto al lavoro dei disabili.
    Secondo la FAND, il collocamento mirato ha rappresentato un grande passo avanti, ma ad oggi purtroppo non ha portato i benefici sperati. Sono ancora troppi i disabili che non riescono a trovare una occupazione tramite i meccanismi del collocamento mirato. A tal proposito è necessario migliorare la capacità di intervento e di risposta delle istituzioni: sarebbe dunque auspicabile che il Ministero del lavoro e delle politiche sociali procedesse quanto prima all’emanazione delle linee guida per il funzionamento dei servizi del collocamento mirato, che lo stesso D. Lg.s 151/2015 ha previsto e su cui anche l’Osservatorio nazionale sulla disabilità ha tanto lavorato.
  5. Garanzia di un adeguato sostegno economico della persona nelle forme previste dalla legge per ogni tipo di disabilità;
  6. Aggiornamento del Nomenclatore tariffario ormai inadeguato a fornire ai disabili prestazioni adeguate al progresso tecnico e scientifico;
  7. Abbattimento delle Barriere architettoniche, fisiche, sensoriali e culturali che impediscono alla persona disabile una piena partecipazione alla vita sociale;
  8. Piena accessibilità ad ogni bene o servizio, alla comunicazione e all’informazione. A questo proposito, la FAND evidenzia che finalmente il 3 ottobre 2017 è stata approvata dal Senato la proposta di “legge quadro sui diritti di cittadinanza delle persone sorde, con disabilità uditiva in genere e sordo cieche” per il riconoscimento della LIS: ora si attende che quello stesso disegno di legge rubricato alla Camera con il numero AC 4679 venga approvato quanto prima.
  9. Promozione e tutela della mobilità e dell’autonomia della persona con disabilità; su questo punto non si può non sottolineare il fatto che i diritti delle persone con disabilità nel trasporto e nella guida sono ad oggi sanciti da norme e regolamenti europei che intervengono in maniera cogente affinché gli Stati e le Istituzioni deputate e competenti li applichino puntualmente. Tuttavia, nel nostro paese, con la riforma del titolo V della Costituzione, le competenze in materia sono state suddivise fra Stato, regioni ed enti locali e ciò, assieme alla troppa ed inutile burocrazia, ha creato “un’inorganicità diffusa” sui territori, rispetto ad esempio ai livelli di accessibilità della città, dei servizi di trasporto, della viabilità e sosta dei veicoli al servizio delle persone con disabilità.
  10. Tutela del diritto allo studio e piena integrazione scolastica, anche tutelando e valorizzando le scuole specializzate favorendone la frequentazione per quelle famiglie che ne facciano richiesta; in proposito si ritiene che per la reale adozione delle più recenti disposizioni in materia di “buona scuola” e soprattutto per l’applicazione congruente ed operativa delle norme relative all’inclusione scolastica degli alunni con disabilità è necessario un costruttivo e costante confronto anche con la FAND, presente nei gruppi di lavoro costituiti in seno all’Osservatorio permanente per l’inclusione scolastica, cui sono attribuite competenze rilevanti ed articolate in termini di monitoraggio e proposta, ma che ha anche il compito di delineare strumenti di progettazione educativa e personale.
  11. Reversibilità della pensione di invalidità a vedovi e figli che si sono presi cura in vita di familiari disabili, diventando a tutti gli effetti dei “caregivers”.

Altri temi, come quelli del Dopo di Noi e la questione dei caregiver familiari ci sembrano peraltro urgenze ormai non più rimandabili, in una regione come la Basilicata, che brilla ormai nel panorama della cultura, cultura intesa anche come rispetto e valorizzazione dei soggetti diversamente abili. La diversità intesa come risorsa e non come elemento penalizzante.

Lidia Lavecchia

 

 

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