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2° Corso di Formazione Politico ed istituzione organizzato dal PD VENOSA

1) Il PD si prepara a Venosa mira non solo a formare la nuova classe dirigente dell’oggi e del domani, ma anche a costruire un percorso orizzontale che coinvolga le giovani generazioni e i cittadini. Quali sono le idee e i progetti con quali si potrebbe migliorare il futuro amministrativo e sociale della comunità oraziana?
R.: Le idee ed i progetti che il gruppo Dirigente del Partito Democratico di Venosa ha lanciato sono moltissime. Ma prima di declinarli occorre ribadire concetti semplici, ma fondamentali. Ogni idea o progetto serio ha necessità di essere sposato da un intero gruppo Dirigente, poi dalla Comunità, ed occorre tempo, dedizione, spirito di sacrificio, tenacia e determinazione, spirito di squadra affinché si realizzi. Le idee camminano sulle gambe degli uomini, diceva Giovanni Falcone. Ma la politica mi ha insegnato che tutti siamo necessari e nessuno è indispensabile. Solo con queste consapevolezza si può costruire qualcosa di serio. Mi piace riprendere l’immagine di Enrico Letta, quando paragonava la politica e le scelte che essa determina ad una cattedrale, nella quale ogni mattone svolge il proprio ruolo di sostegno e definisce la struttura, ed ogni persona che sposta un mattone costruisce la cattedrale, che è un bene che rimarrà in quel luogo per millenni a rappresentarne la storia, costruita con l’invisibile contributo di ogni cittadino che in se porta la sua microstoria.
Stando insieme nascono idee, dalla discussione nascono progetti, dal condividerli la possibilità di realizzarli. La valorizzazione dei beni già conosciuti e di quelli che lo sono di meno è uno dei punti fondamentali per migliorare il futuro amministrativo e sociale della comunità oraziana. Non si può prescindere dall’eredità dei nostri padri e dall’importanza storica di Venosa. Ma occorre trovare modalità innovative per valorizzare le nostre emergenze storiche, architettoniche, culturali in un sistema di rete e di offerta turistica nuovo. Un esempio può essere la valorizzazione dell’Appia Antica. Un altro esempio la realizzazione di eventi di altissimo spessore culturale. Ma sicuramente facendo sistema con l’intero territorio del Vulture che ha un patrimonio immenso degno di essere riconosciuto come Parco da tutelare e valorizzare in maniera sostenibile. Ma perché ciò accada occorre la consapevolezza che Venosa deve essere vissuta bene dai turisti, e perché sia vissuta bene dai turisti occorre che sia vissuta bene dai suoi cittadini. Innalzare la qualità della vita ed il benessere è obiettivo prioritario di ogni processo di sviluppo e di progresso. La valorizzazione del territorio ed il miglioramento della qualità di vita ed ambientale può rendere possibile una migliore valorizzazione anche delle produzioni di eccellenza di questa terra: quelle alimentari e quelle artigianali.

2) In che modo la Scuola di Formazione politica ed istituzionale del PD potrà contribuire a costruire un partito solido in Basilicata?
R.: Creando persone consapevoli del proprio essere cittadini, formate e competenti, e che con le loro microstorie possono contribuire alla costruzione di un edificio più grande, una cattedrale per riprendere la metafora precedente, che rimarrà nel futuro della loro città, senza tuttavia lasciare traccia delle microstorie. Facendo comprendere con il percorso formativo, al contempo, che la storia politica del nostro Paese, dell’Italia, è fatta di uomini normali, con vite ordinarie, e che solo la straordinarietà di un percorso condiviso può creare grandi progetti e grandi opere. La Scuola di Formazione politica ed istituzionale del PD può contribuire a questo processo formando cittadini consapevoli del proprio valore, dei loro limiti, ma anche delle loro possibilità.
Si parte dalla storia, per procedere con il fare bene e consapevolmente le cose di ogni giorno. Ma occorre uno scatto di orgoglio. Il gruppo dirigente in formazione deve ben comprendere che solo formandosi può raccogliere l’eredità e costruire il destino di questa bellissima terra.

3) Quali sono gli obiettivi prioritari che un amministratore locale deve perseguire in una realtà importante come Venosa?
R.: Perseguire il bene comune! Nelle piccole realtà spesso prevalgono le divisioni, le invidie ed altri sentimenti negativi che non caratterizzano il progresso di una comunità. Una comunità cresce se, unita, mira a migliorare le proprie condizioni. La critica sia sempre costruttiva, mai fine a se stessa o a piccoli interessi personalistici e particolari, ivi compresi quelli relativi alla contingente situazione politica, inseguendo la facile strada del populismo e del pressapochismo.
Ma questo vale in ogni realtà e per rispondere alla domanda dovrei dire qualcosa in più… un amministratore venosino deve essere in grado di guardare fuori dal giardino ed immaginare che esso sia la porta di ingresso in un territorio più ampio che deve essere suo come degli altri. Deve essere capace di guardare oltre, di attingere ad esperienze di successo di altre realtà, ma… deve anche guardare in casa propria e valorizzare senza pregiudizio ogni risorsa umana del proprio comune e del circondario. Venosa ha persone meravigliose ed ineccepibilmente competenti in ogni settore. Non si valorizza un luogo o un Paese se non si valorizza l’enorme ed incredibilmente vario e competente patrimonio umano che costituisce la comunità venosina.

4) Come si sta preparando il Circolo di Venosa del PD e quale contributo pensa di dare, partendo dal basso, alla riorganizzazione interna del partito?
R.: Il Circolo di Venosa, grazie all’impegno di tanti amici di consolidata e nuova esperienza, sta partendo dal basso facendo in una piccola ma significativa comunità ciò che occorrerebbe il Partito, ed i Partiti, dovrebbero fare ad ogni livello. Dico anche Partiti. Il problema è che altri Partiti non ne vedo. Altro problema è che il Partito Democratico di Basilicata non ha ancora trovato sintesi intorno ad una guida autorevole che possa mettere in campo un “protagonismo del fare politica” tutto nuovo, nel Partito. Noi abbiamo provato ad alimentare un dibattito interno su ogni questione, amministrativa, culturale, sociale, a livello locale e regionale. Abbiamo reso pubblici i nostri dibattiti, anche con l’impegno di organizzare annualmente la festa di Partito. Abbiamo avviato la formazione della classe dirigente ad un livello, ritengo, molto alto. Nella nostra sede hanno cittadinanza tutti coloro che vogliono dare un loro contributo di idee e partecipazione. Stiamo costruendo su Venosa il Partito che vogliamo, perché sia il Partito che i cittadini vogliono e desiderano. Ma attenzione! Abbiamo fatto tante cose, ma non sono sufficienti e non siamo ancora soddisfatti. Lo sa perché? Perché con grande umiltà, ma con quella tenacia, perseveranza e determinazione di cui parlavo prima, vogliamo veramente contribuire a scrivere il destino di questa comunità e del territorio regionale: vogliamo fare la nostra parte. E cominceremo ad avere frutti quanto avremo unito questa comunità, e fugato ogni divisione. Il Partito, anche a livello regionale, dovrebbe essere questo. Noi stiamo facendo la nostra parte.

5) Quali sono le alleanze e gli orientamenti che supporterete in Basilicata e a livello nazionale?
R.: Se si è in un Partito si milita nel Partito. E militare significa partecipare, dissentire, criticare, trovare altre sintesi. Ma quando si è scelta una linea, la linea del Partito è, e deve essere, unica. Il prossimo Congresso deciderà la linea del Partito ed eleggerà il segretario. Sarà un Congresso vero. Il Partito Democratico di Venosa sarà sulla linea dettata dal Congresso, approvata dall’Assemblea e portata avanti dal Segretario, qualunque essa sia. Questo è il modo di stare in un Partito. Altri modi non ce ne sono.

6) Continuerete a sostenere la candidatura di Renzi a segretario nazionale, in continuità con il passato, oppure cambierete rotta verso Emiliano o Orlando?
Ci saranno sicuramente posizioni differenti. Ciò è un bene. Io sostengo Renzi. Non vedo alternative vere alla sua leadership e la sua mozione mi convince totalmente. Se vince Renzi sarà la vera novità, altro che continuità con il passato. Renzi vuole cambiare veramente il Paese in meglio. Chi dice il contrario mente sapendo di mentire. Ascolto e leggo con attenzione le altre mozioni. Contribuiscono in maniera efficace al dibattito interno. L’attenzione e le attese sono tante perché il Partito Democratico è l’unico Partito. Questo mi dispiace dirlo, ma è così. Ed è l’unico Partito che può governare efficacemente il Paese per traghettarlo fuori da questa tormenta che, non occorre dimenticarlo, è quella in cui ci ha condotto la politica dissennata e populistica di Berlusconi.
Ho il terrore di altri populismi, altrettanto dissennati. In ogni caso chiunque vincerà il Congresso sarà il mio Segretario!

7) Come dovrà essere il PD del presente e del futuro?
R.: È facile dirlo con una battuta: il Partito Nazionale che vuole Renzi con una capacità di iniziativa analoga a quella del Circolo di Venosa. Sembra una battuta presuntuosa. Ma si comprende bene in relazione a quello che ho detto prima.

8) Cosa bisognerà fare per evitare gli errori del passato e nuove fratture interne?
R.: Stare di più alla Politica, nel senso alto del termine. Comprendere che i cittadini guardano l’Amministrazione e ciò che fa il singolo consigliere. Poi decide nell’urna. Occorre mettere da parte la voglia di primeggiare, di salire per forza su un palco. Occorre l’intelligenza e l’umiltà di sentirsi parte di un Progetto che se realizzato fa vincere la Comunità e non il singolo. Occorre essere formati, tornando alla Scuola di Formazione Politica ed Istituzionale, alla responsabilità. Ciascuno di noi deve essere più leale con gli altri. Occorre essere formati a lavorare di squadra ed a condividere un Progetto. Occorre la consapevolezza che le piccole casette che possiamo costruire non rimarranno nella storia… ma se ciascuno di noi sposta un mattone e lo mette al posto giusto, secondo un progetto, costruisce la storia. E Venosa sarà grata a ciascuno per quel mattone. E forse avremo insegnato ai nostri figli, io ne ho due, che per un progetto importante si può anche essere nessuno, una formichina, ma l’eredità che trasmetteremo alle generazioni future sarà grandissimo!

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