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A Trani un progetto pilota di medicina territoriale

“Vorrei ringraziare l’intera comunità di Trani che ha preferito, immediatamente e con intelligenza, utilizzare gli ingenti finanziamenti disponibili per la strutturazione della medicina del territorio. Attraverso il protocollo di intesa che oggi sigliamo si intende soddisfare esclusivamente la domanda dei pazienti”. Così il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano che questa mattina in conferenza stampa ha siglato un protocollo di intesa con il Sindaco di Trani Amedeo Bottaro e il Direttore Generale della ASL BAT Ottavio Narracci per la realizzazione a Trani di un progetto pilota di medicina territoriale. Alla conferenza stampa ha partecipato anche l’assessore regionale all’Ambiente, Domenico  Santorsola.
“È per noi questa una giornata davvero di particolare importanza – ha aggiunto Emiliano – perché anche sembra un comune protocollo di intesa, in realtà siamo di fronte ad un capoluogo di provincia che sta collaborando con la Regione Puglia e con la Repubblica italiana e sta applicando il DM 70. Tutte le città oggetto di riconversione ospedaliera hanno una sorta di diritto prioritario a vedere strutturati i servizi  innovativi di tipo territoriale in modo tale da consentire una diagnostica rapida ed una facilità di accesso a tutte le categorie dei cittadini, anche quelli più disagiati. Trani è partita per prima e ne avrà tutti i vantaggi possibili. Il segreto di questa operazione – ha continuato il Presidente – è quella di utilizzare una struttura ancora in vita, una struttura che non deve essere riattata”.
“Gli ospedali non si chiudono, si convertono – ha concluso Emiliano – non ci sono più i posti letto, ci sono servizi territoriali poderosi per la diagnosi, ci sono gli accordi con i territori su cosa è più utile e ci sono gli investimenti per centinaia di milioni di euro per riconvertire gli ospedali in ambulatori polifunzionali che sono la modernità. Noi in Puglia, abbiamo ancora 39 ospedali, diventeranno 31 ma nel giro di pochi anni probabilmente scenderemo alla metà perchè gli ospedali sono costosi e se sono troppi, rischiano di essere insicuri e pericolosi. Servono pochi ospedali ben fatti, molta medicina del territorio e molta telemedicina.  Trani oggi costituisce un bell’esempio da imitare ed esportare anche in altri territori con storie diverse, come ad esempio Grottaglie”.
L’assessore all’Ambiente della Regione Puglia Domenico Santorsola ha letto il protocollo d’intesa, siglato questa mattina, dal punto di vista di operatore della sanità e lo ha descritto come “una pietra miliare”. “Il protocollo è una vera e propria pietra miliare dal punto di vista politico perché ottempera a quella che è una necessità organizzativa di riordino che viene dal governo centrale, e quindi pur dovendo chiudere le strutture ospedaliere in alcune città importanti come Trani, riesce a trovare il modo per dare un orientamento politico serio che non scontenti la comunità. Contemporaneamente questo protocollo, che può essere preso d’esempio anche da altre asl, non solo pugliesi, toglie finalmente la centralità dell’ospedale, riuscendo a dare  un’offerta sanitaria ottima, completa tecnologicamente avanzata, ma che soprattutto duri 12 ore al giorno, anche in assenza di ricoveri veri e propri”.
Per il direttore generale della Asl BAT, Ottavio Narracci, “quello che abbiamo presentato oggi è un modello di eccellenza di sanità territoriale che potrà sicuramente fungere da modello per altre esperienze. Quella di Trani è una struttura pienamente operativa, già oggetto di importanti opere di riqualificazione e ristrutturazione e ora potrà essere il reale punto di riferimento dei cittadini per il 70 per cento delle loro esigenze di assistenza, quasi mai ospedaliere. Il protocollo ci vede direttamente impegnati, non solo da un punto di vista organizzativo-gestionale, ma anche da un punto di vista economico. Il modello di assistenza a cui daremo forma con tempi brevi e cadenzati è risultato di un lavoro di collaborazione con la direzione del distretto socio-sanitario e con i tecnici del Comune di Trani”.
“Nulla è casuale. Quello che si sta realizzando oggi è frutto di una perfetta sinergia tra l’amministrazione comunale e la Regione Puglia, insieme con la direzione generale della Asl BT – ha aggiunto il sindaco della città di Trani Amedeo Bottaro – il protocollo d’intesa siglato questa mattina rappresenta l’inizio di un nuovo capitolo nella storia della nostra città. Sulle ceneri di un ospedale chiuso da troppo tempo senza valide alternative, costruiamo un sistema di salute territoriale innovativo e di eccellenza”. (s.n.)

Note sul protocollo d’intesa siglato questa mattina

L’investimento complessivo è di circa 15 milioni di euro. Il protocollo d’intesa nasce da un accordo istituzionale che si pone come esempio di buona pratica, con particolare riferimento all’ambito delicatissimo delle politiche sanitarie. A Trani, infatti, l’Amministrazione Comunale e la ASL BAT stanno costruendo insieme un modello innovativo di sanità territoriale che, coerentemente con il Piano di Riordino Ospedaliero Regionale e con le linee guida sanitarie e di management, rimette al centro delle politiche pubbliche, la salute delle persone e la comunità territoriale.  E lo fa attraverso la riconversione del vecchio ospedale tradizionale in nuovo ospedale territoriale. Le diverse strutture sanitarie di Trani verranno cioè messe a sistema in un progetto pilota di medicina territoriale con una offerta completa di servizi anche a livello aziendale.
Il progetto complessivo prevede la trasformazione del San Nicola Pellegrino in PTA (Presidio Territoriale Assistenziale) e la specificazione delle principali iniziative pilota e di eccellenza che rappresentano il valore aggiunto del progetto in termini di innovatività. Una parte del progetto è relativa alla realizzazione, presso l’ex ospedale pediatrico, di una cittadella sociosanitaria a forte integrazione sociale, un’altra ancora è relativa alla integrazione delle infrastrutture a disposizione della Asl sul territorio cittadino in forza di una sinergia con l’Amministrazione comunale.
La Asl Bat si impegna a fare fronte agli impegni di cui al presente protocollo di intesa sia con risorse rivenienti dal programma Fesr 2014-2020 che con risorse proprie. Per la puntuale attuazione del presente protocollo di intesa le parti costituiscono una cabina di regia che ha il compito di monitorare tempi e modalità di attuazione del protocollo. La nomina dei componenti della cabina di regia avverrà con successivi e appositi atti di ciascuna amministrazione.
Il protocollo d’intesa caratterizza in senso territoriale l’offerta sanitaria diretta alla città di Trani attuando una profonda riorganizzazione di tutta l’assistenza, rivolta non solo al territorio di Trani ma anche in una proiezione di servizi su scala aziendale, ed aumentando la capacità di intercettare, prendere in carico e dare una risposta adeguata in termini temporali e qualitativi ai bisogni assistenziali dei cittadini.
In quanto esperienza pilota in Puglia, costituiscono punti di eccellenza del presidio territoriale assistenziale di Trani, tra le altre cose, le seguenti unità di offerta: la piastra operatoria che, essendo a valenza aziendale, costituisce punto di riferimento per tutta la chirurgia ospedaliera di elezione della Bat; l’ospedale di comunità con 10 posti letto che, essendo a conduzione diretta dei medici di medicina generale, rappresenta una pratica di eccellenza nel campo della medicina di continuità così come accade nei più qualificati ospedali del nord Italia; il polo didattico universitario specializzato in medicina di comunità che si pone quale punto di riferimento regionale per questa disciplina.
Altra componente significativa del protocollo d’intesa è la Cittadella sociosanitaria presso l’ex ospedaletto. Il progetto consentirà di raggiungere almeno due grandi obiettivi: evitare la deleteria medicalizzazione di quei servizi che per loro natura necessitano di una presa in carico multidimensionale e integrata e ai quali spesso afferiscono cittadini che non sono portatori di istanze di tipo sanitario in senso stretto (si pensi alle famiglie che effettuano percorsi finalizzati alla adozione di minori) e moltiplicare l’efficacia dei servizi in questione, grazie alla creazione di un contesto al tempo stesso protetto e mirato ma anche integrato con la dimensione normale della città grazie al parco e non solo. Alcuni dei servizi previsti avranno come bacino di utenza l’intera comunità della Provincia di Barletta Andria Trani.

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