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Abbazia di Santa Maria di Cerrate, presentati i risultati della prima fase dei lavori

L’Abbazia di Santa Maria di Cerrate torna al suo antico splendore. Presentati, questa mattina, i risultati della prima fase dei lavori di valorizzazione del complesso monumentale. Dal restauro alla rifunzionalizzazione, all’adeguamento impiantisco, due dei quattro edifici dell’Abbazia, la casa monastica e la casa del Massaro, hanno ritrovato la bellezza di un tempo, quando era masseria tipica. L’intervento, che ammonta a 2 milioni e mezzo di euro, è stato finanziato nell’ambito del Programma Operativo Interregionale “Attrattori Culturali, naturali e del Turismo” e vede la sinergia tra Regione Puglia, Provincia di Lecce e Fai (Fondo Ambiente Italiano).
“Non è solo una questione di bellezza, – ha detto l’assessore all’Industria turistica e culturale della Regione Puglia, Loredana Capone – l’Abbazia di Cerrate è, oggi, un cantiere aperto di emozioni uniche, forti, sincere. Come la terra che l’accoglie, fatta di persone innamorate del loro patrimonio, di distese verdi e ulivi secolari. Siamo davvero orgogliosi del lavoro svolto dal Fai. Lo siamo non soltanto per aver reso a questo luogo straordinario la sua antica identità ma anche per il merito di essere riuscito a generare consapevolezza e responsabilità tra la comunità. Dell’Abbazia di Cerrate i cittadini oggi si sentono madri e padri adottivi, e questo è esattamente importante per aumentare il valore meramente ‘materiale’ del bene. D’altra parte se non c’è fruizione resta poco nel cuore della gente. E chi viene da noi, per ritornare, ha bisogno di provare della emozioni. Ne siamo talmente convinti che nei prossimi bandi regionali non sarà finanziato un euro di restauro se non c’è anche un progetto di fruizione. Un bene fruito genera cultura, benessere sociale, occupazione, genera economia. Basti pensare che il turista culturale è quello che spende di più. Spetta a noi, allora, indicare la direzione e l’esempio costruito in sinergia tra Regione Puglia, Provincia di Lecce e Fai è un’ottima base di partenza”.
Tra gli interventi di restauro più rilevanti: la facciata d’ingresso, la loggia al primo piano della casa monastica, la sopraelevazione della casa del Massaro. Sono state ripulite e reintegrate le facciate esterne, recuperati e realizzati i serramenti, rinnovati gli impianti elettrici, di sicurezza e climatizzazione. La seconda fase dei lavori prevede: il restauro della Chiesa e dell’edificio delle ex stalle, degli affreschi strappati, gli allestimenti dei servizi per il pubblico.

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