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Adduce a Roma per la “Carta di Matera”

Il sindaco di Matera, Salvatore Adduce, è a Roma per firmare, insieme al presidente dell’Anci e sindaco di Torino, Sergio Chiamparino, la “Carta di Matera”, redatta nella città dei Sassi in occasione della Festa nazionale dell’Agricoltura della CIA, la Confederazione Italiana Agricoltori.

Si tratta di un documento, approvato dalla direzione nazionale della Confederazione, presieduta da Giuseppe Politi, che impegna i comuni a valorizzare l’agricoltura e le attività agricole.

Il documento, dal titolo “Carta di Matera”, verrà illustrato per l’adesione a tutti i sindaci italiani. L’avvio del programma di iniziative a sostegno di questa campagna di sensibilizzazione prevede la firma del documento, e si concluderà nel prossimo mese di settembre in occasione della 6ª Festa straordinaria dell’Agricoltura, che si svolgerà a Torino per celebrare i 150 anni dell’Unità d’Italia.

L’Agricoltura – si legge nella premessa della “Carta di Matera – è una risorsa inestimabile per le implicazioni economiche, sociali, ambientali e territoriali che ha nel nostro Paese. In tutta Europa l’agricoltura consente un approvvigionamento alimentare sicuro, stabile e di qualità che si affianca a metodi di produzione rispettosi dello spazio rurale, dell’ambiente, della salvaguardia delle risorse idriche, del benessere animale e della biodiversità, favorendo il contenimento delle emissioni inquinanti”. Con la Carta di Matera si tratta di dare attuazione ad un vero e proprio ‘patto’ con la società” dell’agricoltura italiana, che abbia a riferimento le funzioni produttive, di tutela ambientale e salutistica che il settore agricolo svolge, e che trovi adeguata declinazione nelle sensibilità, nei poteri e nella operatività delle Amministrazioni locali, a partire dalla convinzione di una comune azione di contrasto alla criminalità organizzata e a favore della legalità”.

E ancora: “Occorre dare stabilità ad un positivo rapporto tra Amministrazioni locali ed agricoltori valorizzando le funzioni, le peculiarità e le opportunità di servizio che questi offrono. Con essi occorre stabilire rapporti, stipulare accordi, definire indirizzi di lavoro, concordare programmi di attività, lavorare insieme per l’attuazione di politiche sul territorio a favore di tutta la collettività. A questo compito sono chiamati solidalmente gli agricoltori e gli amministratori locali, perchè ciascuno nel proprio ambito può contribuire allo sviluppo e al benessere del Paese”.

Al secondo punto della carta gli impegni delle amministrazioni locali. “Le amministrazioni locali si impegnano a sostenere e diffondere in tutte le sedi i benefici economici, sociali e territoriali che l’agricoltura porta con sè. Riconoscendo questo ruolo, si impegnano a valorizzarlo e a raggiungere precisi obiettivi programmatici di relazione e di servizio: il censimento nazionale dell’agricoltura è la prima occasione per verificare tali impegni”.

Un altro importante punto della Carta di Matera riguarda la salvaguardia del terreno agricolo: “L’erosione della superficie agricola utilizzata è costante ed irreversibile e non può suscitare allarme e preoccupazione. Occorre porre un freno ad un uso dissennato e confuso del suolo agrario soprattutto determinato dalle azioni non programmate delle opere di urbanizzazione, in particolare per centri commerciali e capannoni industriali. Occorre preservare l’agricoltura, il peculiare ed inconfondibile paesaggio agrario, oggi più che mai identificato con il bene ambientale di tutto il Paese”.

Al terzo punto della Carta di Matera “la diffusione dei servizi per le aziende ed i territori rurali: semplificazione dei rapporti con le amministrazioni locali”. In particolare “è indispensabile favorire un equilibrato sviluppo delle aree rurali: welfare locale, servizi civili e sanitari, infrastrutture di comunicazione informatica e per la mobilità delle merci e delle persone. Necessario, inoltre, il rafforzamento della macchina amministrativa per migliorare i servizi a fronte di una più equa e sostenibile gestione dei tributi. Le imprese agricole richiedono alla Pubblica amministrazione efficienza di funzionamento e speditezza di relazione a tutti i livelli”.

Infine, la valorizzazione del rapporto cibo e territorio. “La distintività – si legge nella Carta – della produzione agroalimentare italiana ha pochi eguali nel mondo. Occorre salvaguardare e conservare la produzione di prodotti tipici, organizzarla con adeguate forme di tutela e farne strumento di sviluppo economico per imprese e comunità locali. In particolare, è importante il legame fra territorio, consuetudini alimentare e tradizioni enogastronomiche per offrire identità e sviluppo alle comunità locali. Le Amministrazioni locali possono far molto in questo campo, traendone diretto vantaggio e favorendo anche il reddito delle imprese agricole”.

“In un periodo di crisi come quello che stiamo attraversando – commenta lo stesso Adduce – è fondamentale il rilancio del settore agricolo, facendo leva soprattutto sui giovani. Deve essere chiaro – prosegue – che non è un caso se anche il presidente degli Stati Uniti concentra la sua attenzione su questo tema. Oggi, infatti, l’agricoltura non vuol dire semplicemente coltivare i campi. Da questo settore passano piuttosto importanti aspetti della modernità e della ricerca”.

Per Adduce, inoltre, “il rilancio dell’agricoltura è strettamente connesso allo sviluppo del turismo, delle biotecnologie, dell’enogastronomia”. E proprio queste, conclude il sindaco, “sono le sinergie che i Comuni si impegnano oggi, con questo protocollo, a promuovere e rafforzare”.

Adduce, infine, ha espresso compiacimento e orgoglio perchè questo documento, che sarà sottoposto a tutti i sindaci delle città italiane, è stato battezzato come “Carta di Matera” rilanciando così un nuovo protagonismo della città dei Sassi a livello nazionale in vista della sua candidatura a Capitale europea della Cultura 2019.

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