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Al MIG di Castronuovo Sant’Andrea le maschere di Franco Gentilini

Continuano gli appuntamenti con le attività didattiche programmate dal MIG Museo Interazionale della Grafica – Biblioteca Comunale “Alessandro Appella” – Atelier “Guido Strazza” – Museo Internazionale del Presepio “Vanni Scheiwiller” – Museo della Vita e delle Opere di Sant’Andrea Avellino e rivolte agli studenti delle scuole di ogni ordine e grado presenti sul territorio.
Giovedì 8 febbraio 2018, circa 40 studenti provenienti dall’ Istituto Comprensivo Statale Ex Circolo Didattico di Sant’Arcangelo (PZ) si recheranno a Castronuovo per visitare i presepi del Museo Scheiwiller, lo studio calcografico di Guido Strazza, la grande mostra antologica dedicata al Gruppo CoBrA , l’Omaggio ad Antonietta Raphael dedicata alla nota artista lituana da tutti i musei ACAMM e la mostra de Le maschere di Franco Gentilini, del 1977, allestita nelle sale del MIG in occasione delle festività di Carnevale, come contrappunto alle maschere della tradizione presentate a Teana, Satriano di Lucania, Tricarico, Cirigliano, Aliano, S. Mauro Forte, Lavello e Montescaglioso. Il 9 febbraio, le maschere di Franco Gentilini cominciano il loro viaggio nelle scuole, a partire dalla Scuola elementare di Roccanova.
La commedia delle maschere, quella di Pulcinella e di Arlecchino, di Pantalone e di Brighella, evocatrice di situazioni equivoche, ridicole, comico-grottesche, legate alla mimica e al gesto, sembra inventata apposta per fugare malinconie e neri pensieri. Gentilini, ci offre una nuova ed originale interpretazione figurativa delle maschere, attraverso le quali
rappresenta il proprio tempo e le tipologie caratteriali degli uomini. Con la grande forza dell’immaginazione, nutrita da una profonda cultura visiva, ci rivela, attraverso il segno e il colore, propri dell’acquatinta, una lezione di perenne verità sulla vita di ogni giorno..
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​Franco Gentilini nasce a Faenza il 4 agosto del 1909. Dopo essere stato a bottega da un intagliatore e lavorante ceramista, nel 1925 incontra Giovanni Romagnoli che lo presenta a Nino Bertocchi. Subito dopo partecipa alla “Seconda Mostra del Risveglio Giovanile”. Nel 1930, è a Parigi per vedere gli Impressionisti. Al ritorno espone alla XVII Biennale Internazionale d’Arte di Venezia dove sarà presente, in seguito, nel 1936, 1938, 1940, 1942 (14 opere), 1948, 1950, 1952 (9 opere), 1958 (sala personale), 1966 (sala personale) e nel 1968. Nel 1932 si trasferisce a Roma, frequenta la Terza Saletta di Aragno, conosce Ungaretti, Cardarelli, Barilli, Mucci, Cecchi, Sinisgalli, Diemoz, Beccaria, Cagli, De Libero, Falqui. L’ambiente della “Scuola Romana”, con l’espressionismo barocco di Scipione e Mafai, ha una grande influenza sul suo lavoro. Negli anni Quaranta, affianca all’attività pittorica una intensa produzione grafica, con collaborazioni a riviste come “Primato” e “Documento”, entra in contatto con il collezionista e mercante d’arte Carlo Cardazzo che sarà tra i suoi principali promotori anche all’estero. Nei ripetuti soggiorni parigini matura uno stile in cui trovano spazio anche le nuove correnti internazionali del cubismo e del surrealismo, le ricerche materiche che lo allontaneranno dai nudi di donna, dalle vedute dei viali cittadini, dalle ballerine che ricordavano Degas. Negli anni Cinquanta, riceve il “Premio Vie Nuove” per la pittura, tiene una personale a Parigi, alla Galerie Rive Gauche, dove conosce Dubuffet, realizza le scene e i costumi di teatro per l’Anfiparnaso di Orazio Vecchi, rappresentato al Teatro Eliseo di Roma, collabora con la rivista “Civiltà delle Macchine” diretta da Leonardo Sinisgalli, partecipa a Rassegne di Arte Italiana Contemporanea in Spagna e Francia, in Giappone e a San Paolo del Brasile. Durante una personale a New York, riceve l’incarico dalla rivista “Fortune” di Chicago, per realizzare una serie di tele sui Ponti di New York. Intanto, la pittura si è fatta scabra, il colore, miscelato con la colla e la
sabbia, sfuma immagini surreali, tra gioco e ironia, e un ingenuo primitivismo esaltato nelle grandi personali in Italia e all’estero, non ultime le sale personali al Grand Palais di Parigi per la FIAC, alla Galleria Blumen di Lugano, a La Colomba di Torino, alla Toninelli di Roma e Milano, all’Art Curial di Parigi, a L’Arco di Roma. Muore a Roma il 5 aprile 1981.


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