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Al via l’attività del Centro Lucani nel mondo ‘Nino Calice’

Prende il via, nel castello federiciano di Lagopesole, il cammino del “Centro dei lucani nel mondo Nino Calice” che sarà polo di riferimento museale di informazione e documentazione per promuovere la conoscenza del processo di emigrazione e dei suoi effetti.

Il varo in attività di quello che è un progetto in cantiere da anni (la legge istitutiva è del 1999) si è avuto ieri a Potenza dove il presidente della Giunta Regionale, Vito De Filippo, ha insediato il Comitato Tecnico Scientifico che dovrà programmare e seguire le attività del centro. “Si tratta di una realtà in cui crediamo anche come opportunità di promozione della nostra Regione – ha spiegato il presidente De Filippo – e che si insedia in un castello simbolo del nostro territorio nel nome di Nino Calice, un grande intellettuale, politico e amministratore lucano, che sulla storia ha saputo attirare gli interessi delle amministrazioni”.

Il Comitato sarà coordinato da Pietro Simonetti, a tale funzione delegato dal Presidente De Filippo, e sarà composto da un rappresentante della Sovrintendenza regionale ai beni archivistici, uno della Biblioteca Nazionale di Potenza, uno dell’Università della Basilicata e uno del Comune di Avigliano, che prenderanno parte all’attività titolo totalmente gratuito. “Proprio Pietro Simonetti è stato uno dei più attivi sostenitori del centro – ha spiegato la moglie dello scomparso Nino Calice, Maria Carmela Consiglio Calice – che ha trovato nella volontà del presidente De Filippo l’energia necessaria per decollare. E ora – ha aggiunto – mi auguro che non si limiti ad essere solo un momento di celebrazione della memoria, memoria, missione già importante al fine di recuperare un patrimonio di identità lucana disperso nel mondo, ma che riesca ad essere anche un propulsore di ricerca sulla nuova emigrazione e le sue cause”.

Uno spunto che trova riscontro nell’ambizioso programma di attività illustrato da Simonetti. “In questa fase molto particolare del Paese e dell’Europa – ha spiegato – questo centro incorpora una serie di obiettivi, che partono dalla memoria, ma puntano alla sua valorizzazione come risorsa. Abbiamo l’esigenza di affrontare il tema dei migranti, includendo in questo termine sia chi parte che chi arriva in regione, in termini di svolta, costruendo quella ‘regione senza frontiere’ di cui più volte ha parlato il presidente De Filippo, seguendo lo slogan ‘la Basilicata nel Mondo, il mondo il Basilicata” e in questo progetto dio centro vivo, che prevede accordi anche con altri musei nazionali e internazionali, contiamo di intercettare risorse comunitarie per dare corpo a progetti internazionali”.

Progetti che avranno il proprio baricentro nel castello di Lagopesole, “un fatto questo – ha spiegato il sindaco di Avigliano Vito Summa – che ci consente di valorizzare un monumento già importantissimo e renderlo punto di riferimento per i lucani del mondo mirando a rafforzare i legami, in particolare con le seconde e terze generazioni dei nostri emigrati, costruendo occasioni di scambi culturali e crescita reciproca”.

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