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Anagrafe dei siti da bonificare. La Basilicata è inadempiente

Noi di Mediterraneo-no Triv esprimiamo sostegno e apprezzamento per l’iniziativa nonviolenta di Maurizio Bolognetti, finalizzata ad ottenere il rispetto di una legge dello Stato e del diritto a poter conoscere per deliberare. Stupisce e non poco che lo sciopero della fame intrapreso dal 15 ottobre dall’esponente radicale – che si accinge a passare allo sciopero della sete – quale forma di dialogo nonviolento con le Istituzioni per sollecitare la realizzazione dell’anagrafe dei siti da bonificare, sia stato definito dall’Assessore all’Ambiente Berlinguer “diseducativo”.
In effetti, le Regioni devono predisporre l’anagrafe dei siti da bonificare nel territorio perché così dispone la legge.
Il censimento comporta non solo l’inserimento nell’elenco, di tutti i siti sottoposti a ripristino ambientale, ma anche con l’individuazione dei soggetti cui compete la bonifica e degli enti di cui la regione intende avvalersi in caso di inadempienza dei soggetti obbligati.
Un complesso di informazioni, quindi, che dovrebbe rappresentare l’informatizzazione di tutti i dati necessari per garantire l’ottimale gestione degli interventi di bonifica.
Il censimento consentirebbe ai cittadini di potere visualizzare l’elenco dei siti contaminati e consultare tutti i dati relativi anche agli inquinanti presenti in determinati luoghi.
Un punto di raccordo di informazioni per gestire i complessi aspetti tecnici e amministrativi della bonifica dei siti inquinati e da aggiornare costantemente.
Tutto bello e meraviglioso se non per un particolare: la Basilicata non ha ancora costituito il censimento e l’anagrafe dei siti da bonificare in Lucania, così come previsto dall’art. 251 DLgs 152/2006, nonostante le ripetute sollecitazioni formali in tal senso del Segretario di Radicali Lucani.
Non sono mancate, in questi anni, risposte da parte della Regione Basilicata che però non possono essere considerate soddisfacenti per due motivi.
La prima è perché si fa rinvio a non meglio comprensibili difficoltà tecniche e la seconda che il tempo trascorso è eccessivo.
Ma nelle altre Regioni hanno avuto le stesse identiche e insormontabili difficoltà che ha la Basilicata? Certo che no e l’anagrafe dei siti da bonificare è diventata anche occasione per realizzare quella trasparenza, in materia ambientale, sempre auspicata dai cittadini.
Caro Assessore Berlinguer di diseducativo in Basilicata c’è solo la continua, ostinata e pervicace violazione della legge.
Nei prossimi giorni Mediterraneo No Triv presenterà all’ufficio protocollo della Regione una formale richiesta in tal senso.
Sarebbe sicuramente diseducativo non dare legittime risposte ai cittadini e, forse, anche un poco contrario alla legge. Non crede Assessore Berlinguer?
MEDITERRANEO NO TRIV

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