BasilicataCultura

Anche Tricarico ricorda i suoi caduti nella Grande Guerra

 

Questa mattina anche Tricarico ha celebrato la Giornata dell’Unità nazionale e delle Forze armate. Alle 10.00, nella chiesa San Francesco, il parroco della Cattedrale, don Giovanni Trolio, ha celebrato la messa in onore dei caduti tricaricesi di tutte le guerre alla presenza, tra gli altri, del sindaco Antonio Melfi, in veste ufficiale con fascia tricolore e gonfalone, del comandante della Compagnia dei carabinieri capitano Maurizio Laurito, del comandante della Stazione dei carabinieri maresciallo Domenico Paone, del comandante della polizia urbana capitano Rosa Deperte, del presidente della sezione tricaricese dell’Associazione dei Combattenti Rocco Rivelli e degli alunni della classe quinta della scuola primaria “Monsignor Raffaello delle Nocche” e della classe prima della scuola secondaria di primo grado “Rocco Scotellaro” i quali hanno letto alcuni pensieri sul significato del 4 novembre. Al termine della messa, il corteo si è recato in piazza Garibaldi, davanti al monumento dei caduti e dopo l’esecuzione dell’inno nazionale, cantato da tutti i presenti alla cerimonia, il sindaco, il presidente dell’associazione dei Combattenti e due alunni della scuola primaria hanno deposto due corone di fiori davanti al monumento che è stato benedetto dal parroco. Prendendo la parola, Rocco Rivelli, ha ringraziato coloro che hanno partecipato alla commemorazione e il parroco per aver celebrato la messa “in suffragio dei nostri cari fratelli che hanno dato la vita per la difesa della nostra patria”. Successivamente, il sindaco Melfi ha spiegato che la presenza delle istituzioni alla manifestazione ricorda quanti si sono battuti e hanno perso la vita per costruire l’Italia ma, nello stesso tempo, rafforza quel messaggio che dice che l’Italia è una e unita, perché l’hanno voluto sia coloro i quali hanno dato la vita, sia i padri costituzionalisti, che hanno strutturato un documento per cui l’Italia deve permanere ed essere sempre unita. Ha poi invitato gli alunni e i cittadini ad avere sempre forte il senso delle istituzioni, approfondendo e arricchendo il messaggio che proviene dai combattenti che hanno dato tanto per questo. Ai giovanissimi studenti, in particolare, ha detto che devono coltivare e approfondire il significato della pace perché non ci devono essere più guerre che scaturiscono, in particolare, dalle ambizioni sfrenate degli uomini. Li ha, quindi, invitati a crescere con uno spirito libero e forte e approfondendo i messaggi culturali validi per mantenere un senso di libertà e di democrazia e, soprattutto, un senso di fratellanza tra i popoli.

Vito Sacco

 

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