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Ancora nulla di fatto per gli ex lavoratori della COSIN

Ancora nessuna risposta per i 70 lavoratori ex COSIN addetti alla manutenzione della rete viaria provinciale: nella giornata di ieri, si è tenuto l’ennesimo incontro con i vertici istituzionali della Provincia, ma la situazione resta ferma a sette mesi fa. Esiste un percorso, già tracciato da delibere di giunta ed accordi sindacali, che prevede l’attribuzione all’APEA delle competenze in materia di manutenzione della rete viaria, delle relative risorse e dei 70 operai, ma questa ipotesi pare ormai archiviata senza motivo.

Non si può tollerare ancora questo inaccettabile disinteresse dell’Amministrazione Provinciale che dimostra, in tal modo, grande e grave insensibilità verso il dramma di chi ha un’occupazione già precaria (per opportuna memoria, il salario di tali lavoratori si aggirava intorno ai 700 euro mensili), ed incapacità o mancata volontà di gestire la questione occupazionale di ben 70 lavoratori.

Né si può pensare solo a soluzioni tampone, o ad attivare ammortizzatori sociali, perché, dopo anni da LSU, questi operai erano stati finalmente ‘stabilizzati’ per svolgere un servizio pubblico essenziale per conto dell’ente provincia, ed ora di fatto tornano indietro, gettati nel baratro della disoccupazione. Gli ammortizzatori sociali si attivano in caso di crisi aziendali; in questo caso, l’Amministrazione Provinciale esiste, ha da espletare dei servizi essenziali (manutenzione strade) per la comunità e di tali servizi i 70 lavoratori ne erano i diretti esecutori e devono continuare ad esserlo.

Si era richiesto alla Amministrazione Provinciale uno scatto di reni, un atto di responsabilità verso le maestranze e le rispettive famiglie. La risposta non può essere l’ammortizzatore sociale che è un palliativo e una sconfitta per chi invoca il lavoro, per chi vuole sentirsi utile per la propria comunità. Questi 70 lavoratori vogliono lavorare e non essere assistiti; essi hanno una dignità e grandi responsabilità verso le rispettive famiglie e non possono essere collocati in una situazione di inerzia forzata. Con rammarico, si rileva che l’Amministrazione Provinciale, ad oggi, non ha fatto nulla di concreto per tali lavoratori se non quello di tentare di “scaricare” il problema sulla Regione Basilicata o di ottenere a tutti i costi l’accesso ad ammortizzatori sociali che però non rappresentano la soluzione, ma rende tali lavoratori eterni disoccupati. Il sindacato non demorde e metterà in campo azioni concrete con cui pretendere rispetto e lavoro per i 70 lavoratori, la cui dignità, per l’ennesima volta, è stata calpestata.

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