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Apea, la Fisascat Cisl vuole chiarezza sul futuro dei lavoratori delle due agenzie provinciali

Non ci sono solo i sindacati del pubblico impiego a manifestare preoccupazione per i tagli annunciati alle Province. Anche la Fisascat Cisl teme ripercussioni sui livelli occupazionali nelle società in house a seguito della riforma degli enti e dei tagli ai trasferimenti statali. In particolare si teme per il futuro dei 37 addetti delle agenzie provinciali per l’energia e l’ambiente (Apea) che gestiscono, tra le altre competenze, il sistema dei controlli periodici degli impianti di riscaldamento domestico.
“A pochi giorni dalla fine del 2014 sul futuro delle due agenzie provinciali permane un grosso punto interrogativo legato da un lato agli effetti della riforma Delrio e dall’altro alle sempre minori risorse che lo Stato destina alle Province”, spiega il segretario della Fisascat, Aurora Blanca, che da tempo ha investito della questione la giunta regionale e i vertici delle due Province lucane chiedendo a più riprese la convocazione di un tavolo unico che “ristabilisca un minimo di certezze sulla operatività delle due agenzie dal 1° gennaio o in alternativa individui il soggetto che dovrà assumerne le competenze, anche per rasserenare un po’ i lavoratori, giustamente preoccupati per il proprio futuro e quello delle rispettive famiglie”.

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