CronacaPuglia

Assolta dipendente delle Asl di Carovigno dall’accusa di assenteismo

L’assenza dal posto di lavoro, dopo aver timbrato il cartellino, non è più un reato se non arreca danni economici alla Pubblica Amministrazione. Lo ha stabilito il Gup di Brindisi, Paola Liaci, che ha assolto dall’accusa di truffa una dipendente delle Asl di Carovigno, Rita Carmela Pacciolla, 46 anni, finita sotto inchiesta con altre 14 persone per assenteismo. Pacciolla, pedagogista di Mesagne (BR), è stata difesa dall’avvocato Giancarlo Camassa e giudicata con rito abbreviato. Gli altri soggetti coinvolti (medici, psicologi, psichiatri, infermieri), invece, hanno scelto il patteggiamento della pena o il rito ordinario dinanzi al giudice monocratico. La sentenza della Liaci nei confronti della 46enne pedagogista recita: “i fatti non integrano gli estremi del delitto di truffa, per via della sentenza di un danno per la Pubblica Amministrazione, atteso che pochi minuti di assenza non integrano un danno effettivo, dovendosi ritenere quel lasso di tempo economicamente insignificante”.

La donna, in servizio presso l’istituto ‘Del Prete’ di Carovigno, si era allontanata dall’ufficio due volte, il 20 ottobre 2009, dalle ore 7.54 alle 8.30, e l’8 aprile 2010, dalle ore 10.23 alle 10.41. La sua difesa ha dimostrato che la donna si era spostata per ragioni di servizio. L’assoluzione di Pacciolla era stata richiesta dall’accusa a conclusione dell’udienza camerale dello scorso giovedì.

 

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