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Attivo presso il Crob di Rionero un nuovo studio dedicato ai pazienti affetti da leucemia plasmacellulare

E’ attivo da ieri presso la struttura complessa di ematologia e trapianto di cellule staminali emopoietiche dell’Irccs Crob di Rionero in Vulture uno studio clinico internazionale dedicato ai pazienti affetti da leucemia plasmacellulare primaria, un raro tumore del sangue, caratterizzato da un comportamento molto aggressivo e scarsamente responsivo ai trattamenti convenzionali.
“Lo studio aperto all’arruolamento dei pazienti rappresenta una importante novità per la terapia di questa grave malattia – sottolinea Pellegrino Musto, direttore scientifico dell’Istituto rionerese e Principal Investigator della sperimentazione, insieme a Niels Van de Donk, del dipartimento di ematologia dell’ University Medical Center di Amsterdam – sarà infatti possibile utilizzare, in maniera continuativa, un approccio terapeutico innovativo, basato su combinazioni molto attive di nuovi farmaci, integrate con strategie di trapianto di cellule staminali dallo stesso paziente o da donatore e modulate sulla base delle caratteristiche dei singoli pazienti” . Lo studio sarà condotto anche in Olanda, Germania, Danimarca, Norvegia, Svezia e Belgio e offrirà la possibilità di partecipare a pazienti provenienti da molte regioni italiane, essendo il Crob l’unico centro del sud Italia coinvolto tra i 12 centri nazionali partecipanti. “Sono inoltre previste – aggiunge Musto – numerose valutazioni biologiche che consentiranno una maggiore conoscenza di questa malattia e che potrebbero essere utili per individuare, in un prossimo futuro, nuovi bersagli terapeutici”. “Siamo molto orgogliosi che questo studio a valenza europea possa trovare nel nostro Istituto il riconoscimento di competenze ed esperienze acquisite tali da identificarlo come centro coordinatore internazionale – rileva Giovanni Battista Bochicchio, direttore generale dell’Irccs Crob – le sperimentazioni cliniche sono infatti un modello virtuoso di eccellenza assistenziale, per il quale gli Irccs vengono oggi valutati e, soprattutto, consentono al paziente un accesso rigorosamente monitorato ai nuovi trattamenti più efficaci e meglio tollerati”.

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