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Audizione degli operatori del gioco per scongiurare la crisi in arrivo

La Camera sarà il luogo ove gli operatori del gioco e tutti i casino online italiani verranno sentiti e dove esporranno le loro richieste affinché si riesca ad evitare una crisi profonda che toccherà il settore a seguito della manovra-bis messa in campo dal Governo e che è andata a colpire particolarmente il mondo del gioco d’azzardo pubblico. Infatti, si riprenderà il dibattito in Commissione Bilancio per quella “manovrina” che sta per essere “licenziata” dal Parlamento e verranno ricevuti anche i rappresentanti degli operatori del gioco lecito, quelli della Sapar (Associazione Nazionale Servizi Apparecchi per le Pubbliche Attrazioni Ricreative) ed i rappresentanti di Sistema Gioco Italia.

Era inevitabile che ciò accadesse poiché questa ultima tassazione ha messo veramente in crisi tutta la filiera del gioco che “sente” di non riuscire a far fronte a questo ulteriore balzello economico, dopo avere già affrontato quello dello scorso anno. Tra le varie proposte che verranno sottoposte a mezzo della voce delle diverse sigle che tutelano gli operatori del gioco, c’è un obbiettivo comune: quello di richiedere un ritocco più “dolce” del Preu sugli apparecchi da intrattenimento, operando magari una distribuzione delle imposte su tutti i giochi, cominciando magari da un ulteriore aumento della tassazione sulle vincite del Lotto.

Ma si vuole, soprattutto, proporre un “ritocco al ribasso del payout”, ritocco ritenuto da tutti gli operatori assolutamente imprescindibile per poter sostenere un altro aumento del Preu. Questo percorso, tra l’altro, era già stato messo in atto lo scorso anno (durante il precedente aumento) e che ha avuto “buoni riscontri” e che ha “quasi soddisfatto” tutti gli operatori. In realtà, ci si domanda come mai per questo nuovo ed ulteriore aumento non si sia applicata la stessa “strategia” ed il medesimo atteggiamento da parte del Governo. Sostanzialmente, queste dovrebbero essere le proposte che gli operatori del gioco presenteranno in occasione delle audizioni, dove verrà anche sottolineato che, in caso contrario, si andrà incontro  al collasso dell’intero sistema del gioco lecito.

Qualche associazione farà senza ombra di dubbio presente che in questi mesi si è assistito alla messa in discussione di tutto l’impianto concessorio, soprattutto da parte degli Enti Locali che, pur considerando che gli stessi sono intervenuti per il “bene” del territorio e per prevenire il fenomeno del gioco problematico, hanno messo in campo attività non coordinate tra loro e tanto meno con lo Stato centrale, arrivando a concretizzare una situazione di incertezza normativa ed operativa che ha indebolito, e non di poco, il gioco lecito consentendo l’avanzamento sempre in modo più prepotente di un’offerta di gioco illegale, quindi fuori controllo e priva di qualsiasi requisito ed autorizzazione previsti dall’ordinamento in vigore.

Quindi, oltre a dover far fronte alla “manovrina” che tocca il settore ludico, lo stesso settore si trova già da tempo, ed esattamente dal 2012, a dover fronteggiare questa situazione “disarmonica” tra lo Stato e le normative regionali e comunali, cosa che vede costretti i “concessionari, riserva di Stato” e tutti gli operatori del gioco ad assistere, senza avere la forza di  opporvisi, a questa “battaglia” appunto tra Stato e gli Enti locali mentre gli stessi concessionari si trovano a continuare ad investire e ad onorare i pesanti obblighi discendenti ed assunti in sede di gara e stipula delle varie convenzioni sulla base della normativa vigente nel momento degli accordi.

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