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Audizione in terza Commissione per la questione del radar di Monte Li Foj

Il progetto relativo all’installazione di un radar meteorologico della Protezione civile nazionale sul monte Li Foj presenta numerose incongruenze e richiede una attenta e completa valutazione di incidenza ai sensi della normativa vigente. Lo hanno ribadito, nelle audizioni svolte in terza Commissione (Attività produttive, Territorio) il sindaco di Picerno Giovanni Lettieri, il consigliere dello stesso Comune Giovanni Marcantonio e il presidente dell’associazione “Amici di monte Li Foj” e del comitato “No radar” Antonio Genovese. Marcantonio ha riportato il contenuto di un documento tecnico del Comune di Picerno, nel quale si evidenzia che in base alla normativa vigente “sono da sottoporre a valutazione di incidenza tutti gli interventi non direttamente connessi al mantenimento in uno stato di conservazione soddisfacente delle specie e degli habitat presenti in un sito Natura 2000, ma che possono avere incidenze significative sul sito stesso, singolarmente o congiuntamente ad altri interventi”. Diversa invece la scelta dell’Ufficio Compatibilità ambientale della Regione, che facendo riferimento ad una normativa precedente (e soggetta a procedura di infrazione da parte dell’Unione europea, hanno sottolineato i rappresentanti del Comune di Picerno) ha invece ritenuto che l’intervento previsto “non comporta incidenze significative sul sito Rete natura 2000 e pertanto non è da assoggettare alla procedura della valutazione di incidenza”. Il responsabile dell’Ufficio per un impegno concomitante non ha potuto partecipare ai lavori della Commissione e sarà ascoltato nella prossima riunione dell’organismo.
Il sindaco di Picerno ha ripercorso tutto l’iter del progetto della Protezione civile, che risale al 2003 ed il cui iter ha subito una accelerazione a seguito dell’approvazione della legge “Sblocca Italia”. Nella conferenza di servizio e nel successivo sopralluogo nell’area il Comune di Picerno ha ribadito il proprio parere contrario al progetto, chiedendo con forza una assemblea pubblica per chiarire quale impatto su ambiente e salute potrà avere l’installazione del radar. Assemblea accordata solo alla fine dell’iter amministrativo, ed a seguito della quale il Comune ha proposto ricorso al Tar. A parere del sindaco il progetto determinerebbe la devastazione di un crinale vergine di monte Li Foy, e la valutazione di incidenza presentata dalla Protezione civile presenta tra l’altro diverse incongruenze. Considerata la datata presentazione del progetto il sindaco chiede di verificare se quella proposta è una tecnologia attuale e se esistono tecnologie meno impattanti. Marcantonio ha aggiunto che nel progetto si parla di impatto minimo per la strada di accesso all’area, mentre invece si prevede di allargare la strada esistente e di costruire una nuova strada e una piazzola all’interno della faggeta, mentre due pozze eutrofiche esistenti, siti di riproduzione degli anfibi, non sono minimamente considerate. Nel progetto si prevede di abbattere 40 piante ma a parere di Marcantonio in realtà saranno almeno 250. Si dice inoltre che non esistono abitazioni a meno di un chilometro e invece ci sono.
Antonio Genovese ha ricordato che il comitato nato per contrastare il progetto della Protezione civile raccoglie adesioni, oltre che a Picerno, anche a Tito, Ruoti e Potenza, sottolineando che una sentenza del Consiglio di Stato stabilisce che la rete nazionale dei radar della Protezione civile può funzionare anche senza l’installazione del radar a monte Li Foj. Ha detto inoltre che il progetto, a suo parere non esaminato dalla Regione, per la postazione individuata, circondata da montagne più alte, non sarebbe idoneo a coprire tutta la Basilicata “Non è vero che i radar non fanno male alla salute – ha aggiunto – noi non vogliamo fare da cavie”.
Nel breve dibattito che è seguito Pace ha sostenuto che, al netto delle valutazioni tecniche, il Tar dice che dal 2003 a livello antropico e di legislazione, nonché di tecnologie, è cambiata la situazione. Per Perrino è sconcertante che non si possa risalire ai dati sulle emissioni elettromagnetiche, mentre Lacorazza ritiene opportuno sentire anche l’organo politico, considerato il fatto che il progetto dei “centri funzionali” della Protezione civile risale al 2003 ed a 13 anni di distanza occorre una ulteriore valutazione con l’assessore Benedetto, per capire se permane la volontà politica della Giunta regionale di attuare il progetto. Il presidente Robortella ha annunciato quindi che nella prossima riunione saranno invitati l’assessore Benedetto e il responsabile dell’Ufficio Compatibilità ambientale.
Successivamente il dirigente dell’Ufficio Energia della Regione, Raffaele Beccasio, ha illustrato i contenuti del disegno di legge della Giunta che detta norme regionali in materia di esercizio, conduzione, controllo, manutenzione e ispezione degli impianti termici. Il provvedimento si è reso necessario per dare definitiva attuazione al Dpr 16 aprile 2013, n. 74 così come stabilito dall’articolo 26 della L.R. n. 4/2015 (“Disposizioni in materia di controlli degli impianti termici”). Con il dettato normativo si definiscono le appropriate modalità per garantire il corretto esercizio degli impianti termici e lo svolgimento delle previste attività di controllo, accertamento e ispezione in maniera uniforme su tutto il territorio regionale, al fine di sostenere il contenimento dei consumi energetici e promuovere il miglioramento delle prestazioni energetiche degli edifici pubblici e privati. Le autorità competenti per gli accertamenti e le ispezioni degli impianti termici sono le Province di Potenza e Matera, per tutto il territorio di propria competenza comprensivo dei Comuni con più di 40 mila abitanti. Prevista, tra l’altro, l’istituzione del Catasto unico regionale degli impianti termici degli edifici che sarà fruibile on-line, all’interno del quale gli utenti registrano gli impianti secondo le indicazioni della Regione. La Basilicata – ha spiegato Beccasio – avrebbe dovuto adottare da tempo questa disciplina, che rappresenta anche una condizionalità ex ante della nuova programmazione comunitaria. Su disegno di legge sono state sentite le categorie e le istituzioni interessate.
Su richiesta dei consiglieri intervenuti (Cifarelli, Romaniello, Lacorazza, Giuzio) si è stabilito di ascoltare in una prossima riunione i presidenti delle Province di Potenza e Matera e il sindaco di Potenza. Oltre al presidente Robortella (Pd) hanno partecipato alla riunione i consiglieri Cifarelli, Giuzio, Lacorazza e Santarsiero (Pd), Bradascio (Pp), Pace e Romaniello (Gm), Perrino (M5s), Rosa (Lb-Fdi) e Castelluccio (Pdl-Fi).

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