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Braia: “Dare certezze ai lavoratori delle categorie più deboli”

”Dare certezze e diritti a chi lavora e alle platee più deboli è atto di civiltà. Si tutelino i diritti di tutti e si organizzino meglio le attività. Chi lavora deve sempre essere trattato con dignità, quale che sia la mansione svolta. Ogni persona che presta un servizio lavorativo non è e non può essere trattato alla stregua di un suddito o di un soldato: tutti devono, al contrario, essere valorizzati, stimolati, organizzati e adeguatamente remunerati. Ho sostenuto e sempre sosterrò quanti si trovano in situazioni nelle quali il lavoro diventa merce di scambio e taglio”. Lo dichiara il consigliere regionale Luca Braia, capogruppo di Italia Viva

“Con un ultimo ordine del giorno da me presentato e approvato all’unanimità in Consiglio regionale – prosegue il consigliere Braia – ho impegnato il presidente Bardi e la sua Giunta a mettere in campo tutte le azioni utili a tutelare la dignità delle lavoratrici e dei lavoratori addetti al servizio di pulizia del Consiglio Regionale, interessati ad un ingiustificato taglio delle ore lavorative a seguito della nuova autonoma organizzazione da parte del nuovo gestore del servizio, dopo la delibera dell’Ufficio di Presidenza del 9 giugno scorso. Ora si passi ai fatti e, come detto all’incontro in Prefettura ieri, sulla base delle dichiarazioni del Direttore Generale Libutti, ora che si é revocato lo sciopero, si trovi la soluzione più idonea per i lavoratori. 

Sviluppare e sostenere le PMI, a partire da quelle locali, é un obbligo per chi amministra, al fine di creare opportunità di occupazione e sviluppo. In attesa sempre che questo governo regionale ci dica quale sia la strategia che ha in testa per la nostra Basilicata, si consumano crisi e vertenze che riguardano le platee più deboli da una parte e, dall’altra, le imprese che lamentano tagli annunciati alla ricerca ed all’innovazione (Cluster) oltre che poco ascolto e nessuna politica di sviluppo messa in atto per superare la crisi, oltre l’emergenza. 

Oggi, dopo solo 14 mesi, appaiono essere tutti scontenti, la lamentela corre tra diverse categorie e platee, su tutto il territorio regionale e in diversi ambiti: a settembre rischia di deflagrare. 

I 4000 forestali sono ancora senza alcuna certezza rispetto al numero delle giornate da fare, con un turnover di fatto azzerato. I loro livelli, negli anni acquisiti per funzioni, quasi tutti ridimensionati senza razionalità, con effetti sulla efficacia delle attività. Le circa 600 unità del reddito minimo di inserimento non partono e, a differenza di quanto loro promesso, per le graduatorie non si conosce ancora se scorreranno o meno. Di contro, si fanno contratti nuovi per le pulizie e gli addetti vengono mortificati, trovandosi ridotti sia orari che i loro stipendi, già ridotti al minimo vitale. 

Credo sia arrivato il tempo – conclude Luca Braia – per questo governo regionale di dare chiari segnali al mondo del lavoro in generale oltre che a tutti i lucani. È necessario comprendere come intende rendere competitivo il sistema Regione, piuttosto che impiegare tempo a irridere gli interlocutori e mortificare le rappresentanze datoriali e sindacali. Come si intende evitare il conflitto sociale tutelando chi, magari per paura di perdere un preziosissimo posto e lo stipendio, tace e non rivendica i suoi diritti? Ovvero quelle periferie sociali da rimettere al centro di un processo evolutivo che possa diventare sempre meno assistenziale e più valoriale.”

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