CronacaPuglia

Brindisi, i genitori comprino il materiale scolastico

Siamo nel terzo millennio, eppure ci sono ancora docenti che, non paghi della quantità di libri che annualmente ‘impongono’ ai loro studenti, hanno deciso anche che colori, carta igienica e quant’altro sono a carico delle famiglie e non, come regola vuole, della scuola. Accade a Brindisi, dove un gruppo di maestre di una scuola materna hanno ‘partorito’ l’idea. Chi non adempie, troverà il proprio nome inserito su un cartellone affisso su una parte dell’istituto. L’iniziativa ha provocato grande malcontento nei genitori dei piccoli; molti hanno deciso di trasferire i loro figli in altri istituti, considerando che ogni famiglia versa già 60 euro per il servizio mensa, oppure hanno chiesto l’intervento delle autorità scolastiche. Il caso sarà esaminato durante il collegio dei docenti. Il caso fa specie, se si pensa che l’istituto (pubblico) porta il nome di Maria Montessori. La dirigente dell’istituto brindisino, Rosanna Scamardi Puglia, è all’oscuro della vicenda, e in questi giorni dovrebbe approfondire il tutto, verificando le accuse mosse dai genitori e i motivi per i quali le maestre hanno deciso di chiedere alle famiglie un ulteriore esborso di denaro. Da parte sua Lucrezia Stellacci, direttore generale dell’Ufficio scolastico regionale di Puglia, ha fatto sapere che, se tutto venisse confermato, bisognerà adottare dei provvedimenti severi nei confronti delle maestre, cioè cacciarle dalla scuola. Ma la patata più scottante è nelle mani del commissario prefettizio al Comune di Brindisi, Bruno Pezzuto, perché con la penuria di risorse economiche ministeriali, le famiglie e anche la dirigenza scolastica si rivolgeranno a lui per trovare una soluzione a questa situazione incresciosa.

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