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Buco di bilancio del comune di Muro Lucano

Siamo al paradosso, allo stravolgimento della realtà. Il dieci giugno, in Consiglio Comunale, l’amministrazione targata Mariani ha definitivamente sancito il suo fallimento contabile. Per anni abbiamo assistito a lunghe rassicurazioni sulla solidità del bilancio, sulle doti taumaturgiche di un Sindaco onnisciente. Ma la realtà prima o poi prende il sopravvento. Lunedì sera, assente il Presidente del Consiglio Comunale e già Assessore al Bilancio durante l’Amministrazione Mariani 1, la maggioranza è stata costretta ad ammettere un buco di circa un milione di euro. In fase di accertamento dei residui, il Ragioniere ha vergato un disavanzo nel Bilancio e la maggioranza ha proposto di spalmare il debito per circa trenta anni, prefigurando una spesa annua di oltre trentamila euro. Per cinque anni l’allora Assessore Savastano non si è premurato di accertare la situazione dei residui ed è stato smentito dalla sua compagine politica. La verità, per noi, sta tutta nel milione di euro di debito che pagheranno i cittadini di Muro Lucano. La verità, per il Gruppo “Progetto Comune”, consiste nel rendere poco praticabile qualsiasi tipo di prospettiva politica futura, ormai bruciata da scelte economiche e comportamenti scellerati. La verità la ritroviamo nell’approssimazione nella presentazione della documentazione, in quanto risulta impossibile ai Consiglieri Comunali accertare di che natura siano i residui, se mancano le apposite voci affianco a degli anonimi numeri. La verità è riconducibile alla poca chiarezza di un’Amministrazione, che per anni ha nascosto sotto il tappeto debiti e chissà quali altre criticità. Il gruppo “Progetto Comune” rimane basito dinanzi ad una maggioranza, assente il già Assessore al Bilancio ed attuale Presidente del Consiglio Comunale, completamente assoggettata al proprio Imperatore ed ignara del danno appena procurato alla comunità, ai loro figli, nipoti e pronipoti, indebitati per le inadempienze dei loro padri e delle loro madri. Una maggioranza ignara ed ignava, vittima del “tirare a campare piuttosto che tirare le cuoia” e garante di un sistema ormai al collasso. Dante, nella Divina Commedia, agli ignavi non dedicò neanche un girone dell’inferno. Dante li pose dinanzi alle porte della casa di Satana, perché non degni di varcare la soglia della dannazione. Gli ignavi non sono dei dannati, saranno costretti ad inseguire una bandiera per l’eternità, perché decidere è un esercizio faticoso; chi non decide non può rappresentare una comunità; chi non decide, in sostanza, decide di far pagare le prossime generazioni 30mila euro ogni anno, senza minimamente interrogarsi su come potrebbero essere spesi questi soldi per il bene della collettività. Con il riaccertamento dei residui abbiamo toccato il fondo, cortesemente cerchiamo di non scavare nel terreno. La discesa, per quest’amministrazione è stata repentina, la risalita, per chi governerà Muro Lucano, in futuro potrebbe essere ostica.
Il comitato Progetto Comune

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