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Buone notizie per gli studenti pugliesi

Sul fronte del diritto allo studio universitario, finalmente buone notizie per gli studenti pugliesi. Quest’anno in Puglia, il 92% degli studenti idonei, 12.421 studenti universitari su 13.503 riceveranno la borsa di studio, mentre lo scorso anno solo il 54% fu beneficiario. Durante lo scorso autunno gli studenti denunciarono fortemente la drammatica situazione dell’aumento degli studenti idonei non beneficiari, che caratterizza in negativo la nostra regione e in generale le regioni del Sud. Riteniamo che questa vittoria sia significativa, un passo di controtendenza verso le politiche neoliberiste portate avanti dai Governi Berlusconi prima e Monti poi.

Grazie alle manifestazioni studentesche di piazza di quest’autunno, la Regione Puglia ha rigettato la politica dei tagli, investendo sulle sue giovani menti. I tagli e la pressione fiscale deprimono il nostro territorio. Investire in diritto allo studio significa rendere accessibili i saperi e contrastare la crisi anteponendo gli studenti ai profitti. Dichiara Antonio Zita, responsabile welfare della Rete della Conoscenza Puglia – Il nostro pensiero, però, rimane a quegli studenti che, ad oggi, sono ancora idonei non beneficiari e ai quali il Governo dei Professori non intende dare risposta?

Analizzando la situazione, in ogni sede territoriale, Foggia e Taranto, grazie alle risorse finanziare a loro disposizione, sono riuscite a soddisfare l’intera graduatoria degli idonei, tanto degli iscritti ad anni successivi al primo che di quelli del primo anno con il 100% di borse assegnate. Per gli studenti di Lecce, e i due Atenei baresi, la copertura arriverà al 90% sugli idonei. Accogliamo con favore la decisione della Regione Puglia di incrementare ulteriormente il fondo regionale con lo stanziamento di 9 milioni di euro. Di questi, 4 milioni all’A.Di.S.U.Puglia destinati esclusivamente all’assegnazione di borse di studio in favore degli studenti iscritti al primo anno per l?A.A. 2012/2013. Dei restanti 5 mln, derivanti dal bilancio autonomo della Regione, 3 mln sono relativi al corrente A.A., 2 mln per l’A.A. 2013/2014. A tutto ciò, va aggiunto il fondo Miur, di cui finalmente conosciamo l?entità, che si attesta ad un cifra di più di 12 mln di euro.

Vale la pena ricordare, tuttavia, come una copertura così elevata, derivi anche dall’aumento della tassa regionale per il diritto allo studio, da 77,47 a 140, imposto da un decreto ministeriale del Governo Monti. Questa tassa, a seguito delle richieste degli studenti scesi in piazza questo autunno, dal prossimo anno accademico sarà rimodulata secondo tre fasce di reddito: la più bassa è fissata in 120 (studenti con condizione economica non superiore al livello di reddito per accedere alla borsa di studio che al momento è 17.000 di ISEEU), le altre due invece sono fissate in 140 e 160 per coloro che presentano un ISEE rispettivamente superiore al livello minimo e al doppio del livello minimo. Riteniamo iniquo che il sistema nazionale di diritto allo studio sia finanziato per la maggior parte dagli studenti tramite una tassa procapite così elevata – dichiara Antonio Caputo Cda Adisu per Link Lecce – è inaccettabile un sistema formativo che vede gli studenti, e le loro famiglie, come principali finanziatori, mentre lo Stato riduce le risorse. E’ necessaria una legge quadro nazionale, per definire i livelli minimi delle prestazioni, che garantiscano gli studenti e le studentesse, e che sancisca una volta per tutte la competenza prevalente dello Stato nel finanziamento del sistema del diritto allo studio italiano.

Rete della Conoscenza Puglia

 

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