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Calo del 10% della produzione di pesche e nettarine rispetto al 2015

Le produzioni di pesche e nettarine raccolte nel 2016 in Italia hanno evidenziato un calo del 10% rispetto all’anno precedente (poco più di 1.260.000 tonnellate complessive a livello di specie), presentando un livello inferiore rispetto alla media del precedente triennio di circa 15 punti percentuali. Tutte le aree produttive nazionali hanno visto volumi inferiori sia per pesche che per nettarine, con una riduzione marcata in particolare nel Sud Italia.
Sono dati ed indicazioni diffusi da Fleshplaza, che consentono alla Cia Basilicata di fare un bilancio della stagione scorsa per programmare la campagna 2017. “Il valore complessivo di denaro annuo che pesche e nettarine muovono – sottolinea la Cia – è di 2 miliardi circa per due produzioni d’eccellenza del Metapontino che da sole rappresentano il 59% della PLV generata da frutta estiva con un “giro d’affari” di oltre 4 milioni di euro e con un incremento del 13,5% rispetto allo scorso anno. Ma l’export italiano soffre la concorrenza spagnola: la disponibilità limitata di prodotto e il collocamento positivo sul mercato interno degli ultimi due anni giustificano i volumi inferiori di prodotto che sono stati inviati sui mercati esteri. I dati disponibili sulle esportazioni italiane 2016 mostrano infatti quantitativi inferiori del 6% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Ai minori volumi è corrisposta una contrazione del valore pari al 3% in termini di valore, grazie a prezzo medio annuo collocato su buoni livelli, maggiore del 4% rispetto al 2015, ma superiore del +17% se lo confrontiamo con l’infelice campagna 2014”.
La destinazione principale del prodotto italiano rimane la Germania dove puntualmente ci si scontra con la concorrenza sempre più accentuata degli altri produttori europei, Spagna in primis.

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