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La Cisl contesta la norma sull’accesso alla dirigenza e parla di discriminazioni

Il segretario generale della Cisl Basilicata, Nino Falotico, sposando le preoccupazioni della Rsu della Cisl Fp e del suo coordinatore Salvatore Pellettieri, interviene sulla discussa norma approvata dal consiglio regionale lo scorso 8 agosto in sede di assestamento di bilancio. La norma, stando ai primi approfondimenti della Cisl, limiterebbe l’accesso alla dirigenza ai soli dipendenti regionali di ruolo a tempo indeterminato inquadrati nella categoria D3. “È singolare il fatto che la maggioranza di governo abbia modificato il ddl della giunta approvando un emendamento di un consigliere di minoranza”, commenta Falotico, sottolineando che “la norma in questione potrebbe essere illegittima e discriminatoria e sarà con ogni probabilità impugnata in quanto violerebbe precise disposizioni contrattuali e legislative”.
Falotico contesta inoltre il fatto che sul punto non sia stato esperito alcun confronto con il sindacato “al fine di condividere e proporre norme che siano estese a tutti i lavoratori in possesso della categoria D con la fissazione di criteri selettivi di massima trasparenza. È inoltre scorretto e controproducente che si affrontino queste tematiche delicate a colpi di emendamenti ferragostani quando l’attenzione dell’opinione pubblica si allenta e si fa più agevole il lavoro delle lobby al servizio di piccoli interessi di bottega”.
La Cisl vuole vederci chiaro e si appella al presidente Pittella. “Chiediamo al presidente della giunta regionale un incontro urgente per capire quanto accaduto e correggere la situazione al fine di evitare un’ingiustificabile discriminazione”. Per il segretario della Cisl “sarebbe più corretto affrontare il tema non con estemporanei emendamenti ma nel quadro di un più generale riassetto della burocrazia regionale e degli enti strumentali in linea con gli indirizzi che ci siamo dati nella cabina di regia. Naturalmente la Cisl – conclude Falotico – si riserva successivamente di intraprendere tutte le azioni sindacali del caso a tutela dei lavoratori e a garanzia di una vera e trasparente valorizzazione del personale della giunta e del consiglio regionale”.

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