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“Il cittadino è l’unico sovrano del comune di Potenza”

Che il Centrosinistra possa parlare con una voce sola non può essere la premessa di un discorso, ma la conclusione di un percorso. Quello che è successo al Comune di Potenza non può essere cancellato con un’operazione di rimozione mentale, ma deve essere analizzato e discusso per gli effetti che la malintesa e vocazione maggioritaria di un partito ha prodotto tra le forze alleate, minandone le basi di convivenza politica e, con esse, le potenzialità.
Al Comune di Potenza c’è una situazione anomala ed inedita sul piano politico che non può essere affrontata con la sola forza dei numeri, ma che richiede senso di responsabilità, spirito di coesione e disponibilità al confronto, come elementare gesto di rispetto ad una comunità che questo dissesto è chiamata a portare sulle spalle.
E’ evidente che in campo non esistono solo due soggetti, il Sindaco da una parte ed il Pd dall’altro, ma una situazione variegata e plurale che in questi giorni ha trovato modo di confrontarsi in maniera franca e propositiva dimostrando che la città non è cosa di pochi ma bene di tutti, e soprattutto non è luogo di potere ma occasione e spazio di servizio. Queste energie trasversali e non strumentalmente etichettabili sono la vera risorsa uscita dalle urne e che va coltivata come il vero collante della ripresa. Energia positiva che non ha dato spazio ad accuse e recriminazioni, a condanne precipitose o a strumentalizzazioni facili, ma che non intende prestarsi a fare il taxi per una corsa sola, e vuole e pretende coinvolgimento per l’intera consiliatura. Sia il Sindaco capace di far sintesi di questo protagonismo, alzando l’asticella ad un confronto trasparente e globale che riguardi il “da farsi”, il “come farsi” e il come stare insieme nel rispetto di opinioni politiche diverse, di culture e sensibilità diverse. Se in questo confronto Il centrosinistra riesce a trovare un’identità comune, un atteggiamento comune, una responsabilità comune, esse sono le benvenute costituendo le basi nuove sulle quali può anche legittimamente esercitarsi una leadership. Ma è appunto una condizione di arrivo, non quella di partenza.
Roberto Falotico – Il Consigliere comunale di Potenza

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