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Coldiretti Lecce e Comune di Caprarica siglano accordo per il monitoraggio per la Banca della Terra.

Emergenza terreni abbandonati a causa di Xylella, e così Coldiretti Lecce e Comune di Caprarica hanno dato il via al monitoraggio per la Banca della Terra. È stata firmata ieri una convezione per tracciare una ‘fotografia’ precisa della situazione dei terreni nel comune con la maggiore percentuale (90%) di superficie olivetata del Salento, appunto Caprarica. I dati, poi, confluiranno nella Banca della Terra di Puglia, istituita dalla Regione. La convenzione è stata sottoscritta nella sede della federazione dei coltivatori diretti dal presidente di Coldiretti Gianni Cantele e dal sindaco di Caprarica Paolo Greco.
Con questo accordo Coldiretti Lecce si impegna a svolgere, per conto del Comune di Caprarica, un’analisi conoscitiva dettagliata dei terreni e del loro stato, effettuando un monitoraggio dei suoli agricoli abbandonati o potenzialmente tali, anche a causa del fenomeno xylella fastidiosa e che potrebbero essere restituiti alla conduzione come previsto dal progetto regionale della Banca della Terra di Puglia (Legge regionale n.15 del 2017).
“Con la convenzione odierna diamo il via ad un progetto pilota di monitoraggio dei terreni agricoli . – ha detto il presidente di Coldiretti Lecce, Gianni Cantele – Partiamo dal comune di Caprarica con l’auspicio che venga poi esteso a tutti i comuni del Salento. Un monitoraggio necessario sicuramente alla luce del problema Xylella Fastidiosa, ma comunque importante al di là della contingenza proprio per motivi strutturali dovuti alla frammentazione fondiaria nel Leccese che pone il problema del ricambio generazionale e dell’abbandono di larghe porzioni del territorio agricolo”
ACantele ha fatto eco il sindaco di Caprarica, Paolo Greco: “In un comune che ha il 90% di superficie agricola oliveta, questo monitoraggio nel quale ci coadiuverà Coldiretti, risponde ad un’esigenza che nasce proprio dagli agricoltori ma anche dal bisogno di interrogarci sul futuro di questa collettività per la quale l’olivicoltura è tradizione sociale ed  anche paesaggio. Ci poniamo il problema dei terreni distrutti da xylella ma anche dei piccoli appezzamenti con decine di alberi condotti da ultra settantenni e che con ogni probabilità verranno abbandonati nei prossimi anni”

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