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Comune di Potenza: Truffa e turbativa d’asta, due arresti e sei divieti di dimora

Nelle prime ore del mattino del 28.6.2018, su delega della Procura di Potenza, Ufficiali ed Agenti di PG della Sezione di Polizia Giudiziaria della Procura della Repubblica (Aliquota Carabinieri) del Nucleo di Polizia Economica e Finanziaria della Guardia di Finanza di Potenza e della Polizia Municipale di Potenza, nell’ambito di un più vasto procedimento penale riguardante vari e gravi reati contro la Pubblica Amministrazione, hanno eseguito otto ordinanze cautelari emesse dal Gip presso il Tribunale di Potenza, di cui due di arresti domiciliari a carico di Giuliano Mario ed Auletta Nicola e sei di divieto di dimora nel Comune di Potenza a carico di Frescura Maria Assunta, Cerroni Nicola, Giella Pietro, Ferrara Giulio, Costa Carlo e Mollica Francesco.

In particolare, i reati contestati sono di truffa aggravata ai danno di Ente Pubblico, turbativa d’asta, turbata libertà del procedimento di scelta del contraente, corruzione, falso in atto pubblico, bancarotta fraudolenta ed altro.

Il provvedimento cautelare è stato adottato dal Gip, su richiesta formulata dalla Procura della Repubblica di Potenza all’esito delle complesse ed articolate indagini svolte nel procedimento penale originato dal dissesto finanziario del Comune di Potenza, risalente alla precedente Giunta, i cui sviluppi investigativi si sono intrecciati con altro procedimento relativo all’affidamento al Co.Tr.A.B del servizio del trasporto pubblico locale e dei servizi sostitutivi ed integrativi della rete ferroviaria, dando vita di fatto a due distinti ma connessi filoni d’indagine trattati unitariamente dall’Ufficio.

Il primo filone investigativo ha riguardato, fra l’altro, la gestione del contratto di appalto fra il Comune di Potenza e la soc. coop. Ariete – avente ad oggetto l’affidamento dei servizi di pulizia giornaliera e periodica delle strutture e dei locali dell’Ente, nonché dei servizi di pulizia, custodia e vigilanza di molte palestre scolastiche, di impianti sportivi e dei bagni pubblici.

Le indagini hanno disvelato un illecito meccanismo che, di fatto, grazie a Giugliano Mario, funzionario del Provveditorato comunale, addetto proprio al controllo sulla regolarità dell’esecuzione del contratto, ha consentito alla soc.coop. Ariete di percepire importi molto maggiori rispetto a quelli realmente spettanti a fronte delle prestazioni effettivamente rese.

In sostanza, anziché operare variazioni al ribasso dei corrispettivi da riconoscere rispetto alle prestazioni che la soc. coop. Ariete talora non eseguiva (in tutto o in parte), talora non avrebbe neppure potuto eseguire (sia per la chiusura degli impianti in periodo estivo, sia perché certe strutture venivano successivamente affidate alla gestione di privati, ad esempio l’impianto sportivo di Macchia Giocoli, campo da calcio di C.da Lavangone), venivano riconosciuti (attraverso una illecita compensazione) corrispettivi per fittizi lavori extra, asseritamente svolti della società Ariete in favore del Comune.

Rilevanti illecite erogazioni di denaro pubblico e conseguenti ipotesi delittuose, sono, quindi, emerse incrociando i cosiddetti prospetti di rendiconto predisposti dal Giugliano – attestanti saldi attivi a favore della soc. coop. Ariete – con i cosiddetti buoni-lavoro (documenti che avrebbero dovuto attestare lo svolgimento di lavori extra connessi/collegati a quelli contrattualmente previsti) spesso creati ad arte dalla ditta appaltatrice e quindi fittiziamente svolti in tutto o in parte.

In particolare anche grazie all’analisi di una serie dati indicativi della mancata o parziale esecuzione di numerose prestazioni contrattuali o extracontrattuali – i predetti “buoni-lavoro” (quali ad esempio il servizio di assistenza ai bagnanti presso la Piscina Comunale svolto, in concreto, per un monte ore nettamente inferiore a quello riconosciuto, ovvero il servizio di vigilanza del parco Elisa Claps svolto per un periodo più breve rispetto a quello riconosciuto, atteso il subentro di una società privata nella gestione della struttura) – emergevano fattispecie di truffa aggravata in danno di Ente Pubblico contestate nella Ordinanza Cautelare.

A ciò si aggiunga che i cosiddetti prospetti di rendiconto presentati dalla ditta Ariete venivano radicalmente sconfessati da una serie di dati documentali ed informativi, acquisiti nel corso delle indagini, quali il raffronto con le ore lavorative dei dipendenti che risultavano dalle buste paga (che hanno denotato uno scollamento per difetto di oltre 121.000 ore nel periodo compreso fra il 2007 ed il 2014) , la consultazione dei cd registri di custodia di molte strutture pubbliche (registri giornalieri in cui sono annotati gli orari di apertura e chiusura delle strutture pubbliche) ovvero degli atti presso l’Ufficio Sport del Comune di Potenza, e dall’escussione a sit di numerosi dipendenti della ditta appaltatrice.

Nel corso delle indagini è stata dunque effettuata una rigorosa ricognizione economico/contabile che, a dispetto delle note di credito a favore della soc. coop. Ariete fittiziamente indicate dal Giugliano nei suoi rendiconti, ha, invece, consentito di acclarare, di fatto, un ammanco di migliaia di ore di prestazioni di pulizia e custodia, ciò nondimeno regolarmente pagate all’appaltatrice per un danno economico complessivo alle casse del Comune di Potenza (che, infatti è stato dichiarato in dissesto) di milioni di curo che tuttavia, atteso l’intervento della prescrizione per i fatti più risalenti nel tempo, limitatamente ai delitti contestati e non prescritti, può essere quantificato in quasi 500.000 euro.

Le indagini hanno poi consentito di verificare ed accertare ulteriori ipotesi di mala gestio del denaro pubblico avvenute in danno del Comune di Potenza sfociate in altrettante consumazioni di illeciti penali.

In particolare, emergeva la liquidazione truffaldina da parte del Comune di Potenza — ad altra società, la Lucus Servizi – di prestazioni di rimessaggio e pulizia di tabelloni elettorali di fatto non espletati da tale ditta, in quanto eseguiti e già pagati alla soc. coop. Ariete (come confermato dai dipendenti di quest’ultima).

Risultava poi, a conferma del rapporto preferenziale fra il principale indagato (il Giugliano) e la società beneficiaria delle illecite erogazioni – l’impiego di due fatture, relative a prestazioni giammai rese al Comune di Potenza, per remunerare la soc. coop. Ariete del prezzo di un robot per pulizia piscine che, invece, veniva di fatto ceduto al Giugliano per scopi personali.

Nel contesto delle indagini si è altresì delineato un rapporto corruttivo che risulta aver legato il predetto Giugliano Mario ed altri esponenti dell’amministrazione comunale di Potenza all’imprenditore Auletta Nicola, che è risultato essere amministratore di-fatto della Facility Srl, altra società in rapporti con il Comune di Potenza.

In particolare, secondo quanto emerso dalle indagini e ritenuto nella Ordinanza Cautelare, la società veniva illecitamente agevolata nel conseguire l’affidamento del servizio di gestione degli impianti tecnologici presso il Palazzo di Giustizia di Potenza, attraverso il passaggio illecito e preferenziale di informazioni rilevanti ai fini della aggiudicazione dell’affidamento, sul contenuto dell’attività istruttoria svolto dalla cosiddetta “Commissione tagli” (che aveva il compito di rimodulare al ribasso le spese dell’Ente Comunale) presieduta proprio dal Giugliano e consentendo di fatto, il Giugliano, a due tecnici della Facility, ad ispezionare in via privilegiata e preferenziale, spacciandosi per tecnici del Comune, (violando in modo evidente la par candido della gara) gli impianti tecnologici dello stabile (talora per motivi di sicurezza interdetti al pubblico ) così da favorire la Facility nella formulazione dell’offerta economica e tecnica.

Le indagini hanno altresì disvelato come a fronte di tali rapporti collusivi, per compensare il Giugliano, non veniva incluso in un provvedimento di licenziamento collettivo un dipendente della soc.coop Ariete segnalato espressamente dal Giugliano all’Auletta.

Ulteriori sviluppi investigativi proprio con riferimento alla Facility hanno portato alla luce una vera e propria operazione di svuotamento patrimoniale della società Logica Servizi Srl, anch’essa facente capo ad Auletta Nicola che, di fatto, consentiva di sottrarre alla garanzia dei creditori e del fisco il compendio complessivo della Logica dichiarata fallita nel dicembre 2015 dal Tribunale di Potenza.

In sostanza, con due distinti contratti di affitto di ramo d’azienda alla Facility, per altro stipulati lo steso giorno in cui la Guardia di Finanza di Potenza contestava con p.v.c. alla Logica svariate violazioni fiscali (omessi-versamenti di imposta, ritenute operate e non versate, etc.), venivano trasferite alla prima le poste attive della seconda, dietro corrispettivi mai versati e mai pretesi, così da porre la Logica in stato di decozione, a detrimento sia degli interessi dei creditori che dell’Erario che risultava vantare un credito complessivo di oltre 9 milioni di curo, in tal modo sottratti all’imposizione fiscale.

Ulteriore filone investigativo ha riguardato all’affidamento al Co.Tr.A.B del servizio del trasporto pubblico locale e dei servizi sostitutivi ed integrativi della rete ferroviaria: il suddetto Consorzio, infatti, risulta concessionario del servizio di trasporto pubblico su gomma (t.p.l.) per le linee interurbane della Provincia di Potenza dal 2009 e nella città di Potenza (servizio urbano- t.p.u.) dal 2006 al 31.12.2015.

In particolare l’attenzione investigativa si è concentrata da subito su Giulio Leonardo Ferrara, Presidente del Consiglio di Amministrazione di Co.Tr.A.B., responsabile per la Basilicata e per la Provincia di Foggia della Sita Sud, di cui è procuratore speciale.

Sin dall’inizio delle attività d’indagine è emerso lo stretto legame tra Ferrara e il segretario della Federazione Italiana Trasporti Cisl della Basilicata, Carlo Salvatore Costa; tale consolidato rapporto, nel corso delle investigazioni si è mostrato finalizzato al conseguimento di due obiettivi comuni, uno strumentale all’altro: 1) sostenere e conservare l’affidamento di tali servizi da parte degli Enti pubblici a favore del Co.Tr.A.B., ostacolando l’ingresso di altre aziende estranee al Consorzio; 2) gestire lo specifico settore, in modo da avere il controllo complessivo del sistema del trasporto pubblico su gomma. Anche a fini clientelari e per avere un bacino di elettori disponibili. In tale prospettiva le indagini mostravano fattive sinergie fra i predetti indagati ed Consigliere Regionale Francesco Mollica, risultato essere un loro referente politico di fiducia. Complessivamente, quindi, i tre convergevano verso comuni obiettivi, ognuno alimentato da propri e specifici interessi (imprenditoriale, sindacale e politico).

In questo quadro di relazioni politiche, imprenditoriali e sindacali, emergeva dalle indagini, che la Giunta Regionale in data 09.06.2015 (D.G.R. n. 734/2015) approvava lo “schema bando e pubblicazione gara con procedura aperta per l’affidamento della gestione e dell’esercizio dei servizi automobilistici sostitutivi o integrativi dei servizi ferroviari di interesse regionale e locale di cui agli articoli 8 e 9 del D: Lgs 422/97”, relativo al biennio 2016/2017 per un importo annuo a base d’asta pari ad €6.465.830,58, oltre IVA, per un importo complessivo di €14.224.827,28.

Tale delibera risultava propedeutica ad un bando di gara con “procedura aperta” che la Regione avrebbe indetto per l’affidamento del servizio autolinee, sostitutivo e/o integrativo della rete ferroviaria sul territorio regionale (ex art. 34 octies D.L. n. 179/2012) fino a quel momento gestito dalle Ferrovie Appulo Lucane e da Trenitalia. Ancora prima della pubblicazione del bando, risultava che Ferrara aveva attivato tutti i suoi collaboratori per ottenere gli atti rilevanti per partecipare (e vincere) alla gara con il Co.Tr.A.B.. In particolare, Ferrara poneva in essere una serie di condotte volte a turbare il procedimento amministrativo diretto all’emanazione del bando sopra detto, trovando il supporto consapevole di alcuni indagati: in collaborazione con Costa chiedeva, cosi, al consigliere regionale Mollica di recuperare presso la Stazione Unica Appaltante gli atti relativi alla Delibera di Giunta num. 1590/2014, comprensiva degli allegati riservati e non ancora pubblicati in quanto contenenti atti inerenti il disciplinare della gara di cui sopra, non pubblicabili fino all’emanazione del bando di gara avvenuto il 24.11.2015 ad opera della Regione Basilicata — Dipartimento Stazione Unica Appaltante; i tre ottenevano tali atti riservati attraverso la mediazione della collaboratrice di Mollica, Anna Fulgione, che contattava il Capo di Gabinetto e responsabile della Stazione Unica Appaltante per farseli consegnare al fine di consegnarli – a sua volta – a Mollica;

Mollica poi consegnava personalmente tali atti riservati a Ferrara. Così, di fatto mettendo in condizione Co.Tr.A.B. di assumere prim’ancora della pubblicazione del bando di gara, dati utili alla formulazione della propria offerta economica.

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