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Conclusa al Mise la riunione tra i segretari sindacali, il Ministro Calenda e il sottosegretario Bellanova sulla vertenza Ilva

Si conclusa la riunione presso il Ministero dello Sviluppo Economico tra i Segretari generali di Fim, Fiom e Uilm, il Ministro Calenda e il sottosegretario Bellanova su vertenza Ilva. Il ministro ha ribadito come nell’ultimo decreto del Governo su Ilva c’è stato uno slittamento di ulteriori 120 giorni rispetto ai tempi previsti per l’assegnazione, tempo necessario per meglio valutare il piano ambientale degli eventuali investitori che è strettamente legato a quello industriale. Uno slittamento che probabilmente porterà l’assegnazione dell’Ilva tra fine di ottobre e inizi di novembre.  Il governo si è impegnato nel mentre a continuare a garantire le risorse necessarie alla gestione ordinaria come fatto fino ad oggi.
Per Bentivogli dal giugno 2014 su Ilva c’è stata troppa approssimazione e commessi troppi errori. Una vertenza gestita male a partire da quella balorda idea di nazionalizzazione a cui la Fim è stata sempre contraria e che ha fatto perdere tempo prezioso per la soluzione della vertenza. La Fim non si è mai affezionata all’italianità degli eventuali investitori ma ha sempre avuto come obiettivo, indifferentemente dalla bandiera, quello di mantenere la produzione ecosostenibile di acciaio su Taranto. Troppi potenziali investitori puntano all’Ilva per risolvere i loro problemi di competitività e di mercato. Serve invece, puntare al risanamento, alla sostenibilità ambientale e al rilancio industriale del Gruppo a partire dal sito di Taranto.
Oggi l’Ilva è a 1/3 della sua capacità produttiva, bisogna mantenere la produzione sopra gli 8 milioni di tonnellate acciaio annue per evitare gravi problemi occupazionali e affrontare seriamente il problema sicurezza: troppi morti e infortuni sul lavoro in questi anni, non sono più accettabili.
Dal 30 di giugno conosceremo non solo i nomi, ma le cordate con i relativi piani industriali, pertanto prima di eventuali assegnazioni è necessario aprire una discussione con il sindacato e inoltre trovare il modo di tenere aperto un confronto sulla siderurgia, un settore che in questi anni ha visto numerose vertenze, che per importanza, deve essere affrontato con una strategia complessiva sull’intero settore.

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