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Confagricoltura Basilicata chiede la creazione di una filiera tricolore del grano duro

“La presa di posizione di Italmopa sulla necessità di importare grano duro per la pasta, vista la carenza di materia prima in Italia, mette nuovamente in luce due priorità: da un lato la creazione di una filiera tricolore del grano duro, dall’altro l’esigenza di una corretta informazione ai consumatori in relazione al flusso delle importazioni di quantitativi di grano dall’estero. Ma l’Agea non può avere un ritardo di 3 annualità nei pagamenti”. Lo affermano in una nota il presidente di Confagricoltura Basilicata, Francesco Paolo Battifarano, e il componente della Federazione Nazionale Cerealicola, Antonio Sonnessa, che sul tema è intervenuto da tempo sollecitando la creazione di una filiera del grano duro – pasta, con gli obiettivi di arrivare a produrre più materia prima in Italia, tenendo ben presenti le esigenze dei consumatori, sempre più attenti alla provenienza e alla qualità delle materie prime ma al tempo stesso chiedono certezza nei pagamenti di quanto spetta alle aziende agricole.
In questo contesto, l’Organizzazione degli imprenditori agricoli plaude e partecipa alla recente iniziativa del Mipaaft sull’istituzione di gruppi di lavoro al Tavolo di filiera grano duro – pasta, dedicati a qualità e sistema cerealicolo nazionale; investimenti e aiuti per il rinnovo siti di stoccaggio; promozione e comunicazione; Commissione sperimentale prezzo indicativo grano duro chiedendo uno sforzo in più: pressing su Agea per i pagamenti delle Filiere. Il volume delle importazioni di frumento duro in Italia si aggira sempre intorno ai 2 milioni di tonnellate all’anno: sono soltanto cambiati i Paesi di provenienza della materia prima, tra cui la Francia, dove il glifosato continua ad essere utilizzato in linea con la normativa europea”. È indispensabile che il nostro Paese aumenti la capacità produttiva di frumento duro per rispondere alle richieste dell’industria – insiste Confagricoltura – e in questa direzione la ricerca dovrebbe mettere a disposizione degli agricoltori sementi sempre più adatte alle caratteristiche pedoclimatiche delle nostre zone ma è prioritario avere la certezza dei pagamenti e in questo Battifarano e Sonnessa “chiedono di fare fronte comune per la certezza delle date e che Agea rispetti i tempi: non è concepibile che ad oggi, dopo tre anni, siamo ancora alla valutazione delle pratiche di Filiere presentate dalle aziende agricole”.

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