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Conferenza Regioni, sì alla linea lucana su ‘regime transitorio’

Sì dalla conferenza delle Regioni alla posizione Marini sulla politica di coesione 2014 2020 che prevede, tra l’altro, la categoria delle Regioni in regime transitorio (nelle quali si colloca la Basilicata) come forma intermedia tra le regioni meno sviluppate del così detto “obiettivo convergenza” e quelle più sviluppate dell'”obiettivo competitività”. “Si tratta di una decisione – ha commentato il presidente della Regione Vito De Filippo – che consacra come la battaglia in tal senso condotta dalla Regione Basilicata sia giusta al punto da essere condivisa da tutte le regioni”.

La Regione Basilicata, infatti, insieme alle regioni Abruzzo, Molise e Sardegna, rientra tra le regioni italiane interessate dalla proposta della Commissione europea che prevede l’introduzione della categoria delle cosiddette regioni in transizione (con un reddito medio compreso tra il 75 % e il 90% della media europea) che, nella futura programmazione dei fondi strutturali, dovrebbero collocarsi in una fascia intermedia fra le regioni meno sviluppate (quelle attualmente inserite nel cosiddetto obiettivo convergenza con reddito fino al 75% della media) e le regioni più sviluppate (quelle dell’attuale obiettivo competitività il cui reddito è superiore al 90% della media). Rispetto a tale proposta di istituzione si era registrata una posizione comune favorevole da parte di tutte le regioni italiane interessate, espressa nel maggio scorso a Matera proprio su iniziativa lucana durante la prima edizione della “Settimana dell’Europa in Basilicata”.

“Il nostro punto di vista – ha commentato De Filippo – si è già saldato con altre visioni analoghe in altri Paesi d’Europa, e ora il voto della Conferenza dà forza ad una posizione che abbiamo sostenuto con convinzione e competenza sia sul livello politico che su quello tecnico, con l’Autorità di gestione Fesr della Basilicata che ha portato la battuta all’interno dei gruppi di lavoro. E, ora, questo risultato ci consente di potere continuare a programmare iniziative per colmare il ritardo di sviluppo dei nostri territori”.

 

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