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Consigliere Borraccino: “I giochi di prestigio della Natuzzi ai danni dei lavoratori”

Nota del consigliere regionale Cosimo Borraccino, Presidente della II Commissione consiliare (Affari Generali e Personale).
“A marzo del 2015 la Natuzzi, pur avendo la possibilità di applicare il Contratto di Solidarietà per tutti i lavoratori, decide di assegnarlo a circa l’80% , mentre i restanti lavoratori vengono trasferiti ‘virtualmente’ presso lo stabilimento di Ginosa; collocati immediatamente in Cassa Integrazione Straordinaria per cessazione attività, affidando così la sorte di questi lavoratori ad un ammortizzatore sociale che si trasforma molte volte in licenziamento, cosa avvenuta purtroppo ad ottobre 2016.
Ci chiediamo il perché. Si sarebbe potuto estendere il contratto di solidarietà a tutti i lavoratori, senza licenziare nessuno. E invece no.
Ed ecco che arriva il gioco di prestigio. Infatti a distanza di un mese dal licenziamento, esattamente il 15 novembre 2016, la Natuzzi chiede di riassumere i circa 200 lavoratori licenziati 30 giorni prima, in una NEWCO, ovviamente costituita dalla Natuzzi. Perché?
Perché in tal modo la nuova società può attingere a molti milioni di euro di finanziamento pubblico, quindi soldi di tutti i cittadini, messo a disposizione per chi assume in territori di crisi, come appunto quello murgiano! Ma non finisce qui!
Per ‘meritare’ questo regalo i lavoratori devono ovviamente rientrare con un salario d’ingresso, perdendo gli scatti ed una parte della precedente retribuzione, ma devono anche rinunciare ad ogni contenzioso legale e quindi anche in tal caso a somme considerevoli che probabilmente gli sarebbero spettate. Altro che continuità lavorativa.
Invito la Regione, attraverso l’Assessorato al Lavoro a riaprire la vertenza ed a ritirare la firma dall’accordo sottoscritto con Natuzzi, quello del 15 novembre 2016, che è stato, tra l’altro, rigettato da più dell’85% degli interessati.
Suppongo che questo dato di generale rigetto di uno pseudo accordo, da parte della stragrande maggioranza dei lavoratori, debba far riflettere le Istituzioni”.

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