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Il consigliere regionale Aurelio Pace, sull’apertura del nuovo tratto della “Oraziana”

Non ci sarebbe nulla da esultare per l’apertura al transito di un tratto di circa un chilometro e mezzo di un’arteria cantierizzata da diversi decenni. Eppure, la cosiddetta strada l’Oraziana, rappresenta un’infrastruttura determinante per far uscire dall’isolamento un popoloso centro come Venosa e tutto il suo hinterland. Per questo, nel giorno dell’inaugurazione del terzo lotto dell’arteria (costata non meno di 25 milioni), le Istituzioni regionali, provinciali e comunali devono valutare con orgoglio, ma anche con analisi critica, una vicenda che è emblematica del modo di procedere quando si tratta di lavori pubblici e opere che i cittadini –non a torto- da tempo etichettano come eterne incompiute. Per fortuna, il taglio del nastro di questa mattina mette fine a tanti ritardi tecnico-burocratici che la politica, non senza  difficoltà, ha cercato di colmare. Proprio il lavoro sinergico tra le varie istituzioni ha consentito che una bella giornata di ottobre possa essere ricordata dai cittadini del Vulture-Melfese come una data miliare per l’infrastrutturazione non solo dell’area, ma dell’intera Basilicata. Connettere in modo veloce, funzionale e capillare questi territori che da tempo attendevano di essere congiunti alle principali vie di comunicazioni, a partire dalla Potenza-Melfi-Candela, così come alla Bradanica e a Matera Capitale europea della cultura,  è un altro ulteriore tassello per dotare la nostra regione di quella vie di accesso che devono essere il volàno per l’interconnessione non solo locale, ma come apertura ad un mondo che ormai mostra di conoscere e di voler ulteriormente apprezzare le sue bellezze paesaggistiche, storiche e culturali. Una regione sempre più attrattiva e con un trend turistico in costante ascesa, come dimostrato ad ogni manifestazione di settore, non può continuare a discutere o polemizzare in modo sterile, ma deve considerare giornate come quella di oggi, un altro tassello capace di migliorare la vita dei propri cittadini e di quanti vorranno in modo più facile e decoroso raggiungere un centro turistico di alto livello come Venosa e l’intero Vulture-Melfese.  Lo stesso potenziamento ferroviario con l’utilizzo del Freccia Rossa Taranto-Roma, al pari dello sblocco dei cantieri dell’altra grande opera quasi ventennale (mai avviata) come il sesto lotto della Tito-Brienza, il miglioramento funzionale e messa in sicurezza della Melfi-Potenza, oltre al progetto per il  raddoppio della Ferrandina-Matera rappresentano un buon viatico proprio verso Matera 2019 e il definitivo riscatto di una Basilicata non più “terra di boschi, chiusa e inaccessibile”, ma proiettata ad essere identificata in futuro come uno scrigno da valorizzare e conoscere. Da Venosa e Ripacandida, quindi, una giornata operosa per quelle istituzioni che intendono continuare a lavorare per il bene dei propri cittadini, risolvendo quelle problematicità che troppo spesso frenano i buoni propositi e la stessa buona programmazione.

Il Capogruppo

Avv. Aurelio Pace

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