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Il Consiglio approva la legge sulla partecipazione

“Questa legge apre una frontiera per un nuovo patto con i cittadini, che dovranno ricominciare a fidarsi delle istituzioni, perché da oggi potranno controllare ogni nostro gesto e valutare e distinguere i politici buoni da quelli che buoni non sono. Dare forza alle persone perbene in politica è uno degli obiettivi di questa legge e io mi auguro che lo si possa cogliere pienamente. Grazie a tutti quelli che si sono adoperati per portare a termine un lavoro così importante e così ben fatto”. Con queste parole il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano ha presentato oggi in aula la Legge sulla Partecipazione, pietra miliare del suo programma di governo, che garantisce ai cittadini di contribuire alle decisioni che coinvolgono i territorio e le comunità locali.
“La partecipazione – spiega Emiliano – è un metodo che noi abbiamo praticato nel costruire il programma sin dall’inizio di questa storia. Cominciammo a Bari nel 2004, e l’anno successivo a quei forum, noi facemmo le primarie per individuare il candidato presidente e da allora non abbiamo mai abbandonato questo sistema, in nessuna importante elezione. È quindi un elemento che caratterizza la nostra storia, che veniva poi addirittura versato dentro un esperimento unico che non era mai stato praticato in nessun luogo d’Italia, le Sagre del programma, che ci hanno consentito di scrivere il programma dal basso. Questa storia oggi si trasforma in una legge tra le migliori in materia. È una legge che mette tutti nelle condizioni di essere parte attiva di un processo strutturato, finanziato, regolato, che addirittura prevede la obbligatorietà del dibattito pubblico sulle grandi infrastrutture e opere da realizzare.
La democrazia così si perfeziona e non diventa affatto lenta. La democrazia è lenta quando è arrogante, quando prova a forzare la mano. Ma senza consenso dal basso si ha solo l’illusione dell’accelerazione della decisione. Nella realtà, poi, succede sempre qualcosa che consente a qualcuno di alzare la mano e di dire: “Io non sono mai stato interpellato. Io ho un ruolo e non sono d’accordo, e vi faccio la guerra fino a che non mi darete ragione”. Siccome non lo avete mai stanato prima quel soggetto, non gli avete mai consentito prima di dire qual era la sua idea, non avete procedimentalizzato il lavoro politico che serve per decidere se fare o non fare un’opera, ha gioco facile”.
“Ringrazio la maggioranza – conclude Emiliano – del sostegno che mi ha dato, perché questa non è una legge mia, questa non è una legge che è una priorità, questa è una legge che compie un cammino politico che voi avete fatto e che io oggi ho solo la ventura di rappresentare come Presidente, ma questo cammino viene prima della legge e l’abbiamo fatto noi, qualche volta con più convinzione, qualche volta con meno convinzione, ma siamo arrivati a una conclusione che finalmente rappresenta qual è l’idea della politica del centrosinistra della Regione Puglia, quell’idea che in questi giorni molti stanno guardando. Da oggi proviamo a utilizzarla sul serio questa legge, a farla decollare in modo tale che diventi cultura condivisa”.

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