BasilicataComunicatiMicroPostPolitica

Crisi comune di Tricarico, le dichiarazioni dei consiglieri Marsilio e Montesano

Con questo comunicato vogliamo spiegare le ragioni che hanno portato noi due consiglieri di minoranza al Comune di Tricarico di “Rigenerazione per Tricarico”, Raffaello Marsilio e Giuseppe Montesano, a dimetterci dalla carica provocando, insieme a tre consiglieri uscenti della maggioranza e a due della minoranza del gruppo “La Ginestra”, la decadenza dell’amministrazione Melfi. Nonostante le attenzioni sull’azione dei tre consiglieri di maggioranza, è doveroso spiegare le strategie attuate dalla minoranza in questi sette mesi di amministrazione, che hanno segnato un tragico ritorno al passato. Sin dal primo Consiglio comunale, noi della minoranza, anche se contrari al modo di fare di questo sindaco e, avendo progetti diversi, abbiamo attuato una politica propositiva, ascoltando le idee di chi avrebbe dovuto amministrare il paese per cinque anni e dando pareri nei vari Consigli comunali. Tutto è stato fatto per permettere all’ex sindaco di poter lavorare senza poi trovare classiche scuse come ad esempio: “le opposizioni non mi lasciano lavorare”. Oggi, invece, il nostro plurisindaco afferma di non aver ricevuto nessuna proposta, testimoniando così di non aver mai preso in considerazione le nostre idee. Ogni nostro sforzo è stato fatto per il bene al nostro paese, evitando paralisi amministrative. Purtroppo, il lupo perde il pelo ma non il vizio; l’ex sindaco Antonio Melfi ha iniziato subito a distruggere ciò che di buono era già stato fatto per il nostro paese, senza prestare nessuna attenzione ai suggerimenti e ai pensieri di noi minoranza che rappresentiamo, comunque, la comunità tricaricese. Egli ha preferito mettere al centro di tutto la sua immagine. Impossibile dimenticare i comizi in cui garantiva progetti per la cultura. Ha garantito, insieme ai suoi fedelissimi, un costante impegno per la ripresa dell’economia locale e per le cooperative che operano nel settore agroalimentare a Tricarico. Niente di tutto questo è stato fatto; oggi si vanta di aver fatto tanto ma bisognerebbe ascoltare chi, invece, ha subito un immobilismo da parte di una amministrazione incapace di programmare e gestire la cosa pubblica, potendo spendere svariati milioni di euro già pronti in cassa. Imperterrita, questa giunta ha prodotto atti inopportuni e distanti dalla gestione politica in cui noi crediamo. Le decisioni più inammissibili sono ormai note a tutti, quindi risparmiamo un elenco noioso da trattare invece in un incontro pubblico. La Giunta Melfi ha affermato che il nostro lavoro era di poca importanza per la comunità tricaricese e che le nostre idee contavano ben poco, perché erano loro i vincitori delle votazioni. Forse non hanno mai capito che in democrazia il popolo è rappresentato anche dalle minoranze relative che, sommate tra di loro, costituiscono la maggioranza. Ecco così le motivazioni che ci hanno portato a far sciogliere questo Consiglio comunale: 1. mancanza di flessibilità della giunta Melfi per ascoltare il pensiero di ogni singolo consigliere, anche della maggioranza; 2. scarsa programmazione per risolvere i problemi che ci affliggono da anni; 3. l’essere bugiardi prendendosi meriti che invece derivano dal lavoro di amministrazioni precedenti; 4. l’essere​completamente autoritari e indisposti ad ascoltare le vere esigenze di una comunità che, da anni, subisce solamente. Affermiamo con forza che ciò che è accaduto non ci rende felici ma, considerando il modo in cui l’ex sindaco ha gestito la cosa pubblica, basata solo sul culto della sua persona, abbiamo ritenuto giusto ridare ai cittadini la possibilità di scegliere un’amministrazione non autoritaria e disposta ad ascoltare i cittadini e a risolverne i problemi. Purtroppo, la storia si ripete e dimostriamo di non far tesoro dei suoi insegnamenti. Oggi l’ex sindaco scarica le colpe su più traditori ma non possiamo dimenticare che il nostro plurisindaco, eletto per quattro volte, non ha portato a termine il mandato per ben tre volte. Un dato negativo che dovrebbe far riflettere. È probabile che proprio lui non sappia instaurare rapporti duraturi con le persone. Il suo protagonismo lede Tricarico e rende egli stesso autodistruttivo. Egli afferma di ricandidarsi, pur di soddisfare il proprio ego a discapito di tutti. Ogni famiglia tricaricese è consumata e stanca di tutti questi conflitti. Oggi è in gioco il futuro del nostro paese e la politica ha solamente l’obbligo di puntare a renderlo il più roseo possibile. Con questa persona non condividiamo nessun sentimento. Egli, anche se ben accolto, non ha mai compreso le nostre radici e tradizioni. Ha saputo solo fomentare odio e rancore tra i tricaricesi (prova di tutto questo è quanto ha ostinatamente e immotivatamente fatto sulla memoria di Scotellaro). È il momento di guardarsi negli occhi e cancellare vecchi rancori che DIVIDONO il pensiero comune dei tricaricesi. Solo così ricompatteremo l’ideologia tricaricese. Perciò, bisogna saper voltare pagina e dare stimoli a una comunità che da tempo non viene ascoltata dal sistema politico.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *