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Le criticità del servizio regionale del 118 e le considerazioni del Dirigente Medico del servizio

La Segreteria Provinciale della Fials Confsal risponde alla nota inviata dal Dott. Mileti per puntualizzare alcuni aspetti. La FIALS precisa che le criticità evidenziate sul Servizio Regionale del 118, non sono certo frutto di arbitrarie illazioni, bensì, il resoconto di una realtà toccata con mano quotidianamente dagli operatori e osservata dai destinatari del Servizio, i cittadini. L’intento, inoltre, è unicamente quello di incoraggiare Modelli organizzativi più confacenti alle esigenze operative.
Tenendo presente alcuni riferimenti normativi, all’interno dei quali si ribadisce la presenza indispensabile dell’infermiere, che insieme al medico, è la figura professionale preposta per il corretto utilizzo dei presidi sanitari e farmacologici di cui l’ambulanza è dotata, occorre confutare quanto affermato dal Dott. Mileti, secondo il quale non sarebbero evidenziabili situazioni di demansionamento.
Ad esempio, rispetto alla procedura di fornitura delle bombole di ossigeno per le ambulanze, si faceva notare come gli infermieri fossero costretti al trasporto fisico delle stesse. Il Dott. Mileti nel suo replicare, sembra voler alludere al fatto che sarebbe una prestazione spettante agli infermieri, essendo l’ossigeno assimilato ad un farmaco ed essendo le farmacie ospedaliere responsabili del suo approvvigionamento. Analoghe incongruenze emergono anche in relazione al problema della pulizia dei presidi e dell’ambulanza, che sempre a detta del Direttore, rientrerebbero tra i compiti infermieristici, ma seguendo la declaratoria dei profili professionali di cui al CCNL, risulta chiaro che così non è, in quanto il compito dell’infermiere si limita “al governo e al controllo” del processo di pulizia, curato dal personale ausiliario.
Tenuto conto di quanto detto e condivisa appieno la volontà del Dott. Mileti a “cambiare la rotta”, si chiede l’apertura di un confronto volto ad individuare delle modalità organizzative capaci di rispondere, nel rispetto degli operatori e ai bisogni degli utenti. Inoltre -conclude il Segretario Provinciale Costanzo- si chiede un intervento da parte del Collegio Ipasvi di Potenza in merito alle “competenze professionali”.

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