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Csail-indignati lancia campagna “Stai fermo con Eni”

Mentre una nuova ondata di aumenti del prezzo della benzina si è abbattuta in Italia nel corso delle ultime ore (a dare il via era stata l’Eni con un ritocco verso l’alto pari a più +1,5 cent euro/litro), il Csail-Indignati lancia la campagna “Stai fermo con Eni”.

Gli automobilisti ricorderanno l’estate scorsa l’operazione “Riparti con Eni “ che  – afferma Filippo Massaro, Csail-Indignati – ha dato ottimi risultati alla compagnia con oltre 5 milioni di consumatori che  hanno fatto rifornimento, da sabato alle 13 alle 7 di lunedi, per un totale venduto che ha superato i 100 milioni di litri. Ebbene, l’Eni in piena estate ha deciso di aumentare il prezzo alla pompa. Oggi le medie nazionali della benzina e del diesel sono rispettivamente di 1,824 e 1,724 euro al litro, con il Gpl a 0,775. Ma si registrano anche punte massime che superano la soglia di 1,860 euro al litro per la benzina, 1,743 per il diesel e 0,819 per il Gpl.

Sia chiaro – precisa Massaro – noi non siamo mai stati entusiasti del risparmio-elemosina che l’Eni sfacciatamente  ci concede, come del resto non siamo stati entusiasti della card-carburanti ormai riposta in un cassetto da un bel pezzo perché esaurita al secondo pieno. Ma di fronte alle crescenti difficoltà delle famiglie lucane e sempre in attesa dei nuovi passi del Memorandum sul petrolio per ottenere benefici ben più tangibili, siamo costretti ad accontentarci anche dello sconticino alla stazione di carburante pur di alleviare i disagi sociali di gente costretta ad usare l’auto per lavoro e non per le vacanze.

Per questa ragione in mancanza di segnali concreti da parte dell’Eni riprendiamo la campagna di boicottaggio invitando gli automobilisti lucani a non fare il rifornimento carburante nelle stazioni Eni ed Agip.

Non crediamo che per l’Eni si tratti di un sacrificio economico da “svenarsi” tanto più  che lo stesso “manager” della compagnia che estrae petrolio in Val d’Agri e ci intossica mortalmente  con l’attività del Centro Oli di Viggiano ha dichiarato che la quantità di carburante venduto è andato oltre le previsioni con il cosiddetto effetto di “trascinamento promozionale” negli altri giorni della settimana, fidelizzando l’automobilista  sprovveduto.

Dunque chiediamo – continua Filippo Massaro –  un piccolo segnale all’Eni nei confronti di una comunità  povera mortificata e indifesa che continua a dare tanto contribuendo alle grandi  fortune del “cane a sei zampe” che, indisturbato e con l’avallo politico, continua la“rapina” del sottosuolo e dell’ambiente della Val d’Agri-Sauro .

Per il Governatore-sceicco sarebbe un bel colpo di popolarità dopo tante promesse fasulle  non mantenute.

Ma il dato piu’ sconvolgente e’ quello che vede crescere gli introiti del fisco, al punto che nonostante il forte calo dei consumi ogni famiglia, nei primi 8 mesi dell’anno, ha pagato 1.020 euro allo Stato solo per tasse su benzina e gasolio, 151 euro in piu’ rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.
A leggere le accise che gravano sul carburante – conclude Massaro –  ci si rende      conto che alcuni rincari sono relativi ad emergenze del passato.

• 0,000981 per finanziare guerra di Etiopia del 1935-1936

• 0,00723 per affrontare la crisi di Suez del 1956

• 0,00516 per la ricostruzione post disastro del Vajont del 1963

• 0,00516 euro per la ricostruzione di Firenze dopo l’alluvione del 1966

• 0,00516 euro per la ricostruzione post sisma del Belice del 1968

• 0,0511 euro per la ricostruzione dopo il terremoto del Friuli del 1976

• 0,0387 euro per la ricostruzione in seguito al terremoto dell’Irpinia del 1980

• 0,106 euro per finanziare la guerra del Libano del 1983

• 0,0114 euro per il finanziamento della missione in Bosnia del 1996

• 0,02 euro per il rinnovo del contratto degli autoferrotranvieri del 2004

• 0,005 euro per sostenere l’acquisto di autobus ecologici nel 2005

• 0,0071 euro per il finanziamento alla cultura nel 2011

• 0,04 euro per fronteggiare il flusso di immigrati dopo la crisi libica del 2011

• 0,0089 euro per l’emergenza alluvione in Liguria e Toscana del novembre 2011

• 0,082 euro in seguito a quanto stabilito dal decreto “Salva Italia” nel dicembre 2011

• 0,02 euro per l’emergenza post terremoto in Emilia del 2012

A queste voci va sommata l’imposta di fabbricazione sui carburanti e l’Iva (oltre ad eventuali tasse regionali sui carburanti). Su ogni litro di benzina quindi più della metà sono da addebitare alle tasse.

Filippo Massaro,Csail – Indignati Lucani

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