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Dal Patto di Stabilità alla spending review

Il settore della cooperazione sociale versa in una situazione di grave difficoltà, con un imminente rischio di default dei servizi alla persona. Al taglio delle risorse determinato dalla spending review si aggiungono la mancanza di riconoscimento degli adeguamenti contrattuali e Istat, i ritardi di pagamento dovuti al Patto di stabilità, il mancato trasferimento ai comuni dei fondi regionali destinati ai servizi alla persona nell’ambito dei piani sociali di zona, l’assenza del vincolo di spesa delle risorse destinate ai servizi sociali da parte degli stessi Comuni che li erogano, i maggiori costi per oneri finanziari sostenuti dalle cooperative per garantire comunque gli impegni economici assunti con i soci e dipendenti. Questi temi sono stati affrontati nell’incontro tra la rappresentanza costituita dalle tre centrali Agci, Confcooperative e Legacoop, l’assessore regionale alla Salute Attilio Martorano e il direttore del dipartimento Salute, sicurezza e solidarietà sociale Domenico Tripaldi, che si è tenuto nel pomeriggio del 13 marzo.

L’Alleanza delle cooperative ha fatto presente che tale situazione, oltre a creare la contrazione dei servizi nei territori, dove i Comuni li riducono per mancanza di liquidità a danno degli utenti e delle famiglie, si riversano in buona parte sul lavoro dipendente, mortificando persone e le cooperative sociali, troppo spesso dimenticate e che, nonostante la crisi conclamata, proseguono nell’erogazione dei servizi: a differenza degli altri settori, non è possibile fermare la fornitura pena la denuncia per interruzione di pubblico servizio.

L’assessore Martorano, dopo aver aggiornato sull’avvenuto saldo degli importi relativi al 2° semestre 2012 per i piani sociali di zona e sancito l’impegno a garantire anche per il 2013 lo stesso importo dell’annualità 2012, riconosciuto l’adeguamento Istat come diritto che matura indipendentemente dalle previsioni contrattuali, ha illustrato una modalità innovativa di funzionamento dei flussi economico-finanziari relativi ai servizi dei piani sociali di zona che potrebbe consentire di evitare di incappare nel patto di stabilità. Con riferimento alla spending review, il direttore del dipartimento Domenico Tripaldi, sulla base di un recente chiarimento del Ministero della Salute, ha voluto sottolineare l’esclusione dal taglio dei servizi sanitari e socio-sanitari (quali ad esempio l’assistenza domiciliare integrata e i servizi di salute mentale) erogati dalle cooperative sociali. Risposte, queste, che hanno incontrato la soddisfazione da parte dell’Alleanza delle cooperative italiane per guardare con maggiore ottimismo al futuro.

 

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