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Difesa civica, nel 2010 circa mille richieste di intervento

Nel 2010 l’ufficio del Difensore civico della Basilicata ha ricevuto 1005 richieste di intervento, a fronte delle 1063 pervenute nel 2009. Le pratiche trattate nel corso dell’anno, comprese quelle rimaste aperte dall’anno precedente, sono state 226. Sono stati aperti 192 nuovi fascicoli, di cui 150 si riferiscono alla provincia di Potenza e 41 a quella di Matera. Il maggior numero di richieste d’intervento è pervenuto, come sempre, da parte di singoli cittadini (85,42 per cento), anche se si è registrato un lieve incremento nelle istanze avanzate da cittadini associati per la tutela di interessi collettivi, diffusi o generali (14,58 per cento). E’ quanto emerge dalla relazione che il difensore civico regionale, Catello Aprea, ha inviato nei giorni scorsi agli organi regionali e al Parlamento per illustrare i dati relativi all’attività svolta nel 2010.

“Anche quest’anno – si legge nel documento – la maggior parte degli interventi richiesti al difensore civico regionale ha avuto come destinatari gli Enti locali (44,27%), seguiti dagli uffici regionali (19,27%), dalle Aziende dipendenti dalla Regione (17,71%) dalle Amministrazioni periferiche dello Stato (12,5%) e dalle società erogatrici di servizi (6,25%)”. “L’incremento delle istanze che hanno per oggetto i Comuni (44,27 per cento contro il 36,62 per cento del 2009) – ha sottolineato Aprea – è dovuto evidentemente alla soppressione della figura del Difensore civico comunale presso i due capoluoghi di provincia”.

Per quanto attiene alle materie oggetto degli interventi, la parte più rilevante riguarda problemi relativi al territorio e ambiente (16,67%), ordinamento (14,58 per cento), pensioni e prestazioni sociali (11,46 per cento), tasse e tributi (8,85 per cento). “Tra le istanze riguardanti l’ordinamento – ha precisato il Difensore civico – numerose si riferiscono ai pubblici concorsi, di cui spesso si chiede l’annullamento per presunte irregolarità”. “Rilevante, anche se in tendenziale diminuzione, rimane la richiesta di riesame del diniego di accesso agli atti amministrativi. Si registra in particolare – spiega Aprea – una significativa richiesta di riesame da parte di consiglieri comunali, cui viene negato l’accesso agli atti dell’ente locale”. “In diverse occasioni – ha proseguito il Difensore civico – abbiamo sollecitato le amministrazioni ad applicare correttamente le norme e ad assicurare ai consiglieri quel diritto non condizionato a prendere visione e ad estrarre copia dei documenti che possono essere utili all’espletamento del loro mandato”.

Nell’ambito degli Uffici periferici dello Stato, anche per il 2010 la materia più interessata dalle richieste d’intervento è stata quella delle pensioni (12,50 per cento) e l’ente più richiesto è stato l’Inps (37,50 per cento). Dei Dipartimenti della Regione interessati dall’intervento del difensore civico, quelli più coinvolti sono stati il Dipartimento Presidenza della Giunta (35,14 per cento), il Dipartimento Segreteria generale del Consiglio (21,6 per cento) e il Dipartimento Formazione e Lavoro (10,81 per cento). Seguono, con l’8,11 per cento ciascuno, i Dipartimenti Sicurezza Sociale, Agricoltura e Infrastrutture e Mobilità.

Il tempo medio di avvio di una pratica, vale a dire quello che intercorre tra il deposito della richiesta di intervento e l’invio del primo atto del Difensore Civico, è stato di 5 giorni. Nonostante l’art. 6, comma 1 lett. a) della legge regionale n. 5/2007 obblighi gli uffici a rispondere senza ritardo e, comunque, non oltre quindici giorni, “non tutti gli uffici richiesti sono stati tempestivi nell’ottemperare a tale prescrizione – spiega ancora Aprea – e alcuni sono stati sollecitati più volte”.

Aprea, infine, nel sottolineare “l’impegno profuso dalla difesa civica in Basilicata dall’86 ad oggi” ha evidenziato il ruolo dell’Ombudsman lucano, “punto di riferimento del Coordinamento nazionale e degli Organismi internazionali per quanto riguarda i rapporti con i Difensori civili locali operanti a qualsiasi livello nelle regioni meridionali”.

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