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D’Onghia su numero chiuso Università

“Dobbiamo allargare la platea di ammessi all’Università, non chiudere l’accesso con la conseguenza di avere un numero sempre più limitato di laureati nel nostro Paese o studenti che fuggono all’estero per proseguire gli studi e che spesso non rientrano in Italia”. Così la sottosegretaria al MIUR, senatrice Angela D’Onghia, interviene sulla questione del numero chiuso alle Università.
“Sono d’accordo con il Rettore dell’Università degli Studi di Bari, Antonio Felice Uricchio, dobbiamo intervenire con decisione sull’emorragia di iscritti che ha colpito le nostre Università negli ultimi anni, in particolar modo gli Atenei pugliesi che detengono il record di migrazione universitaria. In questo modo rischiamo la desertificazione dei nostri Atenei con conseguenze per il nostro futuro economico, sociale e culturale. Occorrono più risorse e investimenti pubblici per programmare un sistema educativo sempre più qualificato ed in sintonia con il mondo del lavoro. E questo nell’immediato vorrebbe dire sblocco degli scatti di anzianità per i docenti universitari e iscrizione gratis in caso di un reddito familiare fino a 13mila euro. Uno dei motivi, fra gli altri, del calo delle iscrizioni alle nostre università italiane è anche il basso reddito delle famiglie. E tra le novità della prossima Legge di bilancio, vi è proprio l’iscrizione gratis e niente tasse per gli anni successivi per gli studenti in corso.
Il calo delle iscrizioni di oggi potrebbe diventare un’emergenza domani e noi abbiamo il dovere di tutelare il futuro dei nostri giovani. Incrementare le iscrizioni è fondamentale per rinvigorire le generazioni se non vogliamo compromettere il capitale culturale che è la risorsa più preziosa di un Paese”.
“Dobbiamo superare la logica del numero chiuso ed invertire il trend negativo perché il futuro dei nostri ragazzi dipende anche da noi. Non dimentichiamo che allargare le opportunità di studio vuol dire allargare le opportunità di lavoro”, conclude la sottosegretaria D’Onghia.

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