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E’ di 365 milioni di euro la disponibilità per un’opera che può incentivare il turismo e le imprese: A Matera, una ferrovia irrinunciabile per la rinascita

Da alcune settimane si parla di cospicui fondi pubblici (europei e nazionali) da riservare alle infrastrutture del Sud, e più propriamente viene marcata, per la ripresa, l’importanza di dotare le regioni meridionali di adeguate e indispensabili ferrovie statali attraverso le quali potenziare soprattutto il turismo e rafforzare gli investimenti industriali anche mediante le Zes.

In questo contesto in continua evoluzione rientra qualche ipotesi (al momento non altro) di tratte alternative, con le quali si vuole evidenziare che, alla luce della crisi socio-economica in atto, non vi è tempo da perdere. E questo dovrebbe capirlo innanzitutto la politica, se si vogliono creare occupazione, sviluppo e la ripartenza dei territori.

Intanto, “Matera Ferrovia Nazionale” segue queste vicende con puntuale attenzione e recentemente, oltre ad essersi confrontata con i tecnici di Rete Ferroviaria Italiana, ha incontrato il sottosegretario alle Infrastrutture Salvatore Margiotta, apprendendo da entrambi quanto segue: 1) Con un recente e ulteriore finanziamento di 60 milioni di euro la disponibilità per la Ferrandina-Matera sale a 365 milioni complessivi, che devono diventare un “investimento produttivo”; 2) Nei programmi di Trenitalia (dopo gli annunciati primi collegamenti di Matera con Taranto, Potenza e Salerno) figurano alcuni collegamenti diretti in direzione delle lunghe percorrenze, inizialmente da Matera a Roma Termini senza escludere altre relazioni dirette con il Nord; 3) Dopo la “riprogettazione” conclusa a ottobre 2019, da parte di ItalFerr e RFI (attraverso l’adeguamento alla normativa europea delle opere già realizzate negli Anni ’80), il progetto definitivo, come previsto, è stato inviato al Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici a Roma per il parere di competenza. Tale passaggio, fissato per fine febbraio scorso, a causa del Covid 19 (come per tutte le opere pubbliche) è slittato a fine giugno 2020. Tuttavia, con il Decreto Semplificazioni si punta a velocizzare alcuni passaggi successivi che prevedono (per legge) i pareri degli Enti Istituzionali interessati in modo da ottenere la Valutazione di Impatto Ambientale insieme alle altre autorizzazioni, al fine di concludere l’iter autorizzativo entro febbraio 2021. Data che, in presenza della situazione di emergenza attuale, secondo il sottosegretario Margiotta, potrebbe anche abbreviarsi a luglio 2020. Quindi, con procedura negoziata, seguirebbe la gara d’appalto entro fine anno in corso, il relativo progetto esecutivo, per poi passare alla riapertura dei cantieri.

L’attualità e gli obiettivi della Ferrandina-Matera devono essere quindi prioritari per tutta la regione, perché si potrà potenziare l’attrattività turistica e l’accessibilità alla Città dei Sassi e alla Basilicata, si potranno creare vari collegamenti con il resto della regione (dal Metapontino a Potenza e provincia), si potrà raggiungere Salerno e quindi la connessione all’A/V per il Centro-Nord dell’Italia. E non meno importante la Ferrandina-Matera potrà rivelarsi anche per il trasporto delle merci e per le esportazioni delle aziende dell’area industriale La Martella (nella cui stazione è già stata realizzata un’ampia area come scalo merci) fino al porto di Taranto e all’aeroporto cargo di Grottaglie, passando per la piattaforma logistica della Valbasento.

Infine, non va sottovalutata la possibile  e attesa nomina di un commissario che potrebbe dare più peso e concretezza a tutto il progetto. Che al momento gode di finanziamenti certi che devono essere utilizzati perché capaci di assicurare sia la realizzazione dell’ opera e, con i nuovi cantieri, anche l’occupazione e il rilancio delle imprese del Materano e della Basilicata.

Ass. “Matera Ferrovia Nazionale”

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