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Edilizia, al lavoro per sopravvivere a crisi e patto di Stabilità

Il comparto dell’edilizia, motore storico dell’economia lucana, è in difficoltà sotto i colpi della crisi e del patto di Stabilità, e il presidente De Filippo ha convocato questa mattina gli Stati Generali delle Costruzioni per mettere a fuoco i vari problemi e individuare, in un’ottica di concertazione, le strategie possibili per poter risolvere, o almeno mitigare, i problemi. L’attenzione dell’incontro si è subito incentrata sul Patto di Stabilità. In particolare i rappresentanti delle imprese hanno denunciato come i ritardi nei pagamenti delle pubbliche amministrazioni, dovute alle politiche di bilancio nazionali ed europee che mettono un tetto alle liquidazioni anche di spese con effettiva copertura economica, stia letteralmente strangolando l’industria delle costruzioni, al punto di metterne in forse, congiuntamente alla perdurante crisi economica, la stessa esistenza. “Un tempo – hanno spiegato le associazioni datoriali – le banche effettuavano anticipazioni basandosi essenzialmente sulla valutazione dell’imprenditore, poi si è passati alla valutazione patrimoniale dell’impresa per chiedere garanzie reali, oggi siamo al punto in cui nemmeno le garanzie reali bastano più e i canali finanziari sono praticamente chiusi, per cui in assenza della liquidazione degli importi dovuti per i lavori il settore va irrimediabilmente in crisi”.

Un’analisi condivisa da De Filippo, che ha ricordato i numerosi interventi tesi ad ottenere un allentamento dei vincoli del Patto di Stabilità (da ultimo la lettera inviata al Presidente del Consiglio Mario Monti e i contatti che ne sono seguiti) sottolineando come anche l’incertezza attuale del quadro politico non consenta di poter prevedere i possibili esiti di tali azioni. Al tempo stesso, da parte del Presidente è stato evidenziato il quadro a cui si andrebbe incontro con uno sforamento unilaterale del patto stesso, con un ingente prelievo forzoso di risorse dal bilancio regionale (pari all’entità dello sforamento effettuato) fatto da parte dello Stato che sottrarrebbe altre risorse all’economia regionale, e con altre sanzioni che renderebbero ancor più difficile l’attività fatta per agganciare la ripresa. Una scelta, quella dello sforamento, non pregiudizialmente esclusa da De Filippo, ma per la quale, ha sottolineato lo stesso presidente, occorrerebbero attente riflessioni e, soprattutto, un’ampia condivisione.

Al momento, quindi, appare opportuno lavorare con gli strumenti disposizione, primo dei quali, il “pro soluto”, ossia il sistema di certificazione dei crediti vantati dalle imprese nei confronti della pubblica amministrazione che consente di tramutare il credito in contante presso le banche. Un meccanismo già sperimentato negli anni scorsi e sul quale occorre spingere ulteriormente per far fronte alle cresciute esigenze. Ed è per questo che il Presidente ha annunciato l’adozione in tempi brevi di tutti i provvedimenti necessari, mentre in parallelo si procederà ad un confronto con l’Abi per far sì che si abbia una risposta finanziaria consistente dal mondo bancario.

Al netto di questo, che resta il problema principe, si è parlato anche delle iniziative avviate per tradurre subito in cantieri tutti gli investimenti che è possibile mettere in campo in questo momento di crisi. Subito dopo Pasqua i vari dipartimenti regionali si riuniranno per mettere a punto un quadro di sintesi sugli interventi attivabili con il Fondo Sviluppo e Coesione. Di pari passo ci si muove anche sul versante privato, e in particolare degli appalti legati all’industria estrattiva. Rispondendo alle sollecitazioni dei presenti, De Filippo ha ricordato quanto definito con il contratto di sito con l’Eni per la Val d’Agri in merito alle procedure di massima trasparenza nell’aggiudicazione dei lavori e nelle agevolazioni alla partecipazione di imprese locali (in particolare con dimensioni degli appalti tali da consentire la partecipazione della nostra piccola e media imprenditoria). Questioni tutte che continuano ad essere al centro dell’attenzione. Non solo De Filippo ha annunciato una nuova convocazione del tavolo entro il mese di aprile, ma ha anche dato notizia di come stia procedendo l’iter per l’Osservatorio permanente sull’industria delle costruzioni, con il regolamento di funzionamento già approvato dalla Giunta e ora all’attenzione del Consiglio per il definitivo varo.

 

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