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Emiliano ricorda le vittime della strage di Bologna del 1980

“Continuiamo a ricordare questa giornata importante. Una giornata che costituisce uno degli ultimi sussulti di chi pensava che questo Paese dovesse essere governato in modo autoritario, prescindendo dai diritti delle persone, limitando quelli dei lavoratori, delle donne, di quanti ambivano a vivere la vita secondo il proprio talento, la propria natura, di tutti quelli che limitavano l’idea stessa di una società aperta, libera, nella quale le forze dell’ordine, le forze armate, le istituzioni dovessero essere unite a presidio della Costituzione che qualcuno, invece, pensava di poter piegare ad un disegno di restaurazione.
Ecco, il fatto di commemorare quel giorno, oggi, tutti insieme, nella dimensione descritta dalla Costituzione della Repubblica racconta di una battaglia, quella antifascista, che non finisce mai e che continueremo nonostante il tempo, l’età, nonostante il diluirsi del ricordo, assieme anche ai partigiani che non ci sono più ma che sono vivi nel nostro ricordo e nel nostro futuro. Perché senza di loro, questa battaglia non sarebbe neanche cominciata e sarebbe difficile da proseguire. Commemorando questa persone, riaffermiamo i diritti di libertà. Come abbiamo già ricordato il 28 luglio, per la strage di via Nicolò dell’Arca, questi sono momenti nei quali al dolore si associa la soddisfazione, quasi la felicità di essere sempre stati dalla parte  giusta, quella di chi ha lottato per la libertà in questo Paese. Ed anche questo 2 agosto è un riaffermarsi della democrazia e della libertà. Ed è per questo che dentro di noi, insieme al dolore ed alla malinconia, c’è anche l’orgoglio di  chi ha saputo resistere, resistere, resistere”.  Così il presidente della Regione, Michele Emiliano, intervenendo questa mattina, a Bari, Palazzo di Città, alla commemorazione della strage di Bologna nel giorno del 37esimo anniversario.

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