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Enoteca Provinciale, la risposta a Pedicini

L’assessore alle Attività produttive della Provincia di Matera, Angelo Garbellano, risponde alla nota sull’Enoteca provinciale del consigliere comunale Adriano Pedicini. “Le dichiarazioni mendaci diffuse a mezzo stampa dal consigliere Pedicini – ha dichiarato l’assessore Garbellano – non rispettano quelle regole di onestà intellettuale che dovrebbero regolamentare qualsivoglia contrapposizione o dibattito politico. Premessa di ordine metodologico che ritenevo doveroso fare proprio per il rispetto ai principi della trasparenza di cui dovremmo essere, tutti noi rappresentanti istituzionali, integerrimi portavoce.”

“Entrando nel vivo della questione – ha proseguito Garbellano – chiarisco i tre punti sui quali Pedicini ha provato, in maniera assolutamente maldestra, a fare confusione. Innanzitutto non è assolutamente vero che nell’Enoteca non ci soni i produttori. Come già testimoniato in molteplici occasioni e comunicati stampa l’Enoteca provinciale si avvale proprio del supporto di un Comitato promotore costituito dal Consorzio Matera vini doc, dalle Associazioni agricole, dalle Associazioni artigiane e dai due Distretti agroalimentari locali. In ordine alla gestione affidata a terzi tramite bando pubblico invito il consigliere comunale a leggere meglio gli atti in suo possesso che smentiscono categoricamente quanto da lui asserito, perché non è vero che l’intesa tra Comune e Provincia non fa riferimento a questa possibilità di gestione, tutt’altro: “La Provincia di Matera, anche con la consulenza specialistica dell’Enoteca italiana di Siena, potrà affidare a materiale gestione dell’Enoteca provinciale a soggetti terzi attraverso regolare procedura a evidenza pubblica. (Art. 6 del suddetto Protocollo).”

“Concludo ribadendo come, sia in questa fase di start-up che nel prosieguo delle attività dell’Enoteca, – ha sottolineato Garbellano – il controllo e il monitoraggio pubblico sarà sempre garantito da quel Comitato promotore di cui abbiamo riferito in precedenza”. Una tentata polemica che frana inesorabilmente di fronte alle evidenti falsità sconfessate da atti pubblici che, al contrario di quanto sostenuto da Pedicini, danno ragione a un’Amministrazione provinciale che nel rispetto dei propri obiettivi programmatici ha realizzato un progetto di cui altri, invece, avevano solo saputo parlare senza concludere.

 

 

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