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Ferrosud, interrogazione del senatore De Bonis e “question time” oggi in Senato

“Ci sono procedure fallimentari che meritano chiarezza e lumi, specialmente quando il numero delle persone coinvolte è tale da assumere un rilevante interesse sociale. Mi riferisco al caso della Ferrosud di Matera, una impresa che ha offerto in passato lavoro a tantissimi cittadini lucani e che di recente si è aggiudicata gare pubbliche e ha assunto nuovo personale, dimostrando così le sue potenzialità di espansione. Per questo ho proposto una interrogazione parlamentare al Ministro dello sviluppo economico, per vederci chiaro su una vicenda la cui gestione non sembra essere stata pienamente efficace. E il nulla di fatto della riunione di ieri con i sindacati non fa che confermarmelo, purtroppo. Su questo ci sarà oggi un question time in Senato al quale parteciperò”.

 

È quanto ha dichiarato il senatore Saverio De Bonis in merito alla interrogazione parlamentare da lui presentata al Ministro dello sviluppo economico sulla Ferrosud S.p.A. di Matera, impresa italiana di costruzioni meccaniche del settore ferrotranviario e di ristrutturazioni rotabili in grado di costruire qualsiasi tipo di carrozza in acciaio al carbonio, acciaio inox e lega leggera, nonché l’unico stabilimento dotato di binari che consentono l’accesso dei vagoni dalla rete ferroviaria direttamente all’interno dell’opificio.

 

“Che una azienda di questo tipo si sia ritrovata parte di una procedura fallimentare risulta quantomeno contraddittorio, per usare un eufemismo. Ritengo che quella dell’affitto non sia una soluzione efficace per il rilancio e il mantenimento dell’integrità aziendale, né garantisce una base occupazionale stabile. È evidente che bisogna trovare altre strade per salvaguardare una realtà così importante per i nostri territori”. 

 

 

Nella interrogazione, il senatore ha chiesto in particolare: “Se il Ministro in indirizzo non sia del parere che vada verificato l’operato del commissario straordinario, avvocato Antonio Casilli, al fine di salvaguardare gli interessi della COMETI SpA e, di conseguenza, dei creditori della Ferrosud SpA, le cui azioni sono interamente detenute dalla COMETI; se ritenga che la Ferrosud SpA, con la cessione del ramo di azienda alla neonata Ferrocos Srl, sia in grado di continuare nella sua produzione industriale, garantendo il livello occupazionale delle circa 90 unità in organico almeno sino al prossimo 3 ottobre e il soddisfacimento dei creditori, percependo solo un fitto annuo di circa 36.000 euro; se non ritenga di dover verificare se gli uffici del Ministero, il giorno 7 ottobre, abbiano valutato la bontà dell’operazione di affitto, atteso che la Ferrocos SpA all’incontro si è impegnata ad impiegare solo parte del personale Ferrosud SpA nelle attività di core business di Coseco per la produzione di compattatori per l’igiene ambientale e non per la ristrutturazione di vagoni ferroviari; se non ritenga, conseguentemente, di affidare un nuovo incarico per un nuovo commissario, affinché si acquisisca e si valuti più proficuamente un completo piano industriale”.

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