AttualitàBasilicata

Fiat, domani direttivo della Fim Cisl a Melfi

Il negoziato in corso a Mirafiori e i possibili riflessi sulla Sata. Se ne discuterà domani mattina a Melfi nel corso del direttivo della Fim Cisl convocato per le 9,30 all’Hotel Novecento. Interverranno Leonardo Burmo, della segreteria nazionale, il segretario generale della Cisl Basilicata Nino Falotico, e il segretario generale della Fim Cisl Basilicata Antonio Zenga. All’attenzione dei quadri e delegati della Fim lucana, anche la situazione generale del settore metalmeccanico in Basilicata e in particolare le difficoltà che caratterizzano aziende storiche come Ferrosud e Ferriere Nord (gruppo Pittini), così come la mancata reindustrializzazione della ex Mahle per la quale, sempre domani alle ore 11, è stata convocata l’ennesima riunione al tavolo del dipartimento Attività produttive.

“Il 2010 è stato un anno complicato, ma il 2011 si annuncia anche peggio”, afferma il segretario della Fim lucana, Antonio Zenga. “La crisi ha ridotto al minimo il tessuto produttivo e un’eventuale ripresa economica rischia di non produrre effetti in una regione che ha perso 5 mila posti di lavoro in un anno. Per recuperare il terreno perduto servirebbe un investimento industriale di proporzioni pari alla Fiat, ma non vedo la fila di imprenditori interessati a investire o riconvertire aziende in crisi nella nostra regione”. Zenga parla anche di Fiat e si dice “fiducioso sulla possibilità di chiudere in tempi ragionevoli l’accordo per Mirafiori. Per noi è determinante avere garanzie sulla fase transitoria delle newco e il tavolo di oggi con Federmeccanica è un passaggio importante per mettere in sicurezza la trattativa su Mirafiori e, più in generale, l’attuazione del progetto Fabbrica Italia. Quanto a Melfi – conclude Zenga – il nostro auspicio è che si apra quanto prima il confronto per chiarire le prospettive della Sata dentro il nuovo piano industriale. A Melfi la Newco c’è già e quindi non ci sono ostacoli ad aprire una trattativa per portare più produzione e più occupazione”.

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *