BasilicataPoliticaSecondo_Piano

Fiat, i tagli al trasporto pubblico preoccupano la Fim Cisl

Mentre sulle linea di montaggio nuova di zecca della Sata gli operai assemblano i primi esemplari della Jeep Renegade e a Torino gli azionisti Fiat danno il via libera alla fusione con Chrysler, in Basilicata si tagliano i pullman che ogni mattina, dai vari angoli della regione, portano i lavoratori a Melfi. “È un paradosso”, sbotta il segretario generale aggiunto della Fim Cisl Basilicata, Gerardo Evangelista, operaio Fiat di Tricarico; uno che conosce bene i sacrifici che tanti lavoratori fanno ogni giorno per raggiungere la mitica fabbrica integrata. I sindacati hanno denunciato nei giorni scorsi il taglio alle corse, questione atavica che si ripropone puntualmente ogni estate. E come ogni estate sale il malcontento di quei lavoratori che per raggiungere Melfi sono costretti ad arrangiarsi con il fai-da-te, con tutto quello che ne consegue in termini di costi e di sicurezza.
Stamane Evangelista ha avuto un colloquio telefonico con il presidente della Provincia di Matera, Franco Stella, per rappresentare il disagio che in questi giorni stanno vivendo gli operai della Fiat e delle aziende dell’indotto. “Il presidente si è messo a disposizione e ha confermato che nelle prossime ore si dovrebbe trovare una soluzione con il Cotrab – rivela il segretario della Fim – mi auguro che anche su Potenza si possa muovere qualcosa in tempi rapidi perché i disagi sono troppi, specie per chi deve percorrere la Potenza-Melfi, arteria che per via dei tagli al trasporto pubblico rischia di sovraccaricarsi e diventare ancora più pericolosa di quanto già non lo sia”.
Ma nel mirino della Fim c’è l’atteggiamento generale che le istituzioni politiche locali hanno nei confronti di Fiat. “Con il piano di investimenti voluto da Marchionne lo stabilimento di Melfi è diventato il cuore della nuova Fiat Chrysler Automobiles, ma i politici locali sembrano non rendersi conto del cambiamento epocale che si sta consumando dentro e fuori la Sata. Lo stato fatiscente dell’area industriale di San Nicola è abbastanza esemplificativo della scarsa attenzione che le istituzioni locali riservano ad un colosso industriale che ha ormai assunto una dimensione transnazionale. Dalla classe dirigente lucana vogliamo meno chiacchiere e più impegni concreti per fare della nostra regione una realtà in grado di attrarre investimenti industriali di qualità”.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *