AttualitàBasilicataBasilicataPolitica

Fiat, mercato in ripresa. Ma quale futuro per Melfi?

“La ripresa delle vendite di autovetture dopo tredici cali consecutivi è un segnale confortante, ma il vero tema è la competitività di Melfi dentro lo scacchiere internazionale della Fiat”. È quanto sostiene il segretario generale della Cisl Basilicata, Nino Falotico, che accoglie con soddisfazione i dati diffusi nei giorni scorsi sulle immatricolazioni che vedono la quota di mercato interna del gruppo Fiat tornare sopra il 30%. “Si tratta di una positiva inversione di tendenza – commenta Falotico – ma ora si tratta di vedere se la tendenza al rialzo si rivelerà una ripresina effimera o se, come mi auguro, si potrà consolidare nei prossimi mesi. L’impressione è che, pur in un quadro di incertezza, qualcosa incominci a muoversi, soprattutto per il gruppo Fiat”.

Per il segretario della Cisl “ora il vero tema è il ruolo di Melfi dentro lo scacchiere internazionale di un gruppo industriale che sta assumendo un profilo sempre più globale. Per quanto ci riguarda lo stabilimento lucano deve rimanere il fulcro del sistema Fiat nel Mezzogiorno, ma occorre chiarezza sulle strategie, sui prodotti e sugli obiettivi di produzione. La soglia delle 400 mila vetture, prevista dal piano industriale, è indicatore di un impegno importante e della confermata centralità della Sata nel gruppo Fiat, ma vogliamo capire come si intende raggiungere quell’obiettivo ambizioso e soprattutto con quali modelli”.

Falotico rilancia la proposta della Cisl, avanzata a più riprese nei mesi scorsi, di portare a Melfi un secondo modello del segmento B con l’obiettivo di “diversificare la produzione e consentire una gestione più flessibile e produttiva dello stabilimento, riducendo allo stesso tempo l’impatto dei cicli negativi del mercato”. Per il segretario della Cisl, infine, “è necessario imprimere un colpo di acceleratore al progetto del campus tecnologico di Melfi per dare ulteriore radicamento alla presenza della Fiat in Basilicata, facendone uno dei poli di eccellenza della ricerca immaginati nel recente piano per il Sud”.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *