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Gilles Apap in concerto a Matera

 

Che non sarebbe stato un concerto come tutti gli altri è stato chiaro a tutti fin dall’apparizione di Gilles Apap: un look assolutamente informale, con camicia nera a fantasia, pantaloni grigi e scarpe marroni a punta. In assoluto contrasto con il classico frac del direttore, Maurizio Lo martire, e dell’eleganza sobria dei professori d’orchestra dell’Orchestra ICO Magna Grecia.

Ma si sapeva che Gilles Apap, guest star di “Mozart Folk”, quinto appuntamento della IX Stagione Concertistica “Matera in Musica”, svoltosi lo scorso 27 gennaio, è un’artista particolare.

“Il più singolare violinista del 20° secolo”, così è stato definito Gilles Apap, è un artista dotato di una solida formazione classica e di una tecnica sopraffina, diventato famoso in tutto il mondo non solo per la sua interpretazione virtuosistica del tradizionale repertorio della musica classica, ma anche per il suo grande interesse verso tutti i tipi di musica “popolare” come il bluegrass americano, la musica Gypsy dell’Europa dell’est, la musica tradizionale irlandese e indiana, che suona con la stessa “devozione” con cui esegue Bach o Mozart.

Il primo brano, eseguito con l’Orchestra della Magna Grecia, è stato il Concerto N. 3 KV 216 in Sol maggiore per violino e orchestra di Wolfgang Amadeus Mozart. Impeccabile la direzione di Maurizio Lomartire che è riuscito a condurre l’orchestra, rispettando lo spirito “galante” tipico del ‘700, cui si era ispirato Mozart nella composizione, sottolineando i diversi momenti di questa pagina in cui il grande compositore salisburghese alterna episodi di scrittura “intima”, con passaggi di grande commozione, a esaltanti parti virtuosistiche, riservate al solista.

Nei primi due tempi – l’Allegro iniziale e l’Adagio centrale ­– Gilles Apap si è “mantenuto” in una esecuzione “convenzionale” caratterizzata da passaggi virtuosistici e momenti di grande lirismo, specie nel tempo lento centrale, eseguendo “cadenze” – il momento “solo”, eseguito nel finale del tempo dal solista – in cui ha sviluppato, secondo copione, i temi esposti nei due movimenti precedenti.

L’intima necessità di “sentirsi tutt’uno con l’orchestra”, come egli stesso dirà dopo il concerto, ha portato l’artista a “infilarsi” letteralmente tra gli orchestrali, creando una nuova dimensione dello spazio acustico e allontanandosi dai canoni esecutivi che vedono il solista fermo, al lato sinistro del direttore.

Si giunge, così, al terzo movimento, un “Rondeau – Allegro”, questa la dizione vergata da Mozart sul manoscritto, nella cui “cadenza”  Gilles Apap lascia tutti a bocca aperta: il violinista comincia eseguendo il tradizionale sviluppo dei tema del Rondeau, ma poi divaga senza limite alcuno tra generi diversi, attingendo dalla musica folk americana a quella della Transilvania, arrivando a fischiettare motivetti popolari, pizzicando sul violino, impugnato come un mandolino, e chiedendo al pubblico di tenere il tempo con le mani… Il tutto non per i tradizionali due o tre minuti di una cadenza, ma per un certo periodo di tempo, sotto lo sguardo ammaliato e divertito del direttore e degli orchestrali e, dopo un iniziale “smarrimento”, con il pubblico estasiato ad ogni cambiamento di repertorio e genere musicale.

D’altronde Gilles è diventato famoso nel mondo proprio perché un suo video dal vivo di una sua cadenza dello stesso concerto di Mozart, pubblicato clandestinamente su internet, è stato oggetto di un fittissimo passaparola che lo ha portato in poche settimane a superare il milione di collegamenti…

Inusuale anche il brano “Dracula”, una composizione dedicata alla musica gitana “Romani”, tipica di paesi europei come la Transilvania. L’orchestra si è prima limitata ad un “pizzicato” degli archi, mentre Gilles suonava, per poi accompagnare il violinista che, contrariamente a quanto si potesse supporre, ha eseguito questo brano senza eccedere nel virtuosismo fine a se stesso, ma cercando di ricreare l’atmosfera melanconia e struggente, tipica di questo genere musicale.

Un autentico trionfo con un bis ovviamente folk. Ancora altri cinque appuntamenti conla Stagione Concertistica “Matera  in Musica” e l’Orchestra Ico della Magna Grecia, di cui tre nel mese di febbraio, con una gran varietà di generi: si passerà, infatti, dallo straordinario talento del trombettista Nakariakov, già richiesto da un vasto pubblico proveniente da fuori regione, il 15 febbraio, alla splendida voce di Serena Autieri che canterà Gershwin, il 22 febbraio, per poi giungere alla musica da film, presentata dalla pianista Gilda Buttà, il 27 febbraio.

Lo spettatore potrà, dunque, provare diverse emozioni, con generi musicali eterogenei che hanno due “massimi comun denominatori”: la qualità assoluta dei solisti e l’esecuzione dell’Orchestra ICO della Magna Grecia”, presente sul palco in ogni appuntamento.

Per informazioni:  Cartolibreria Montemurro, Via delle Beccherie n. 69, Matera – Tel. 0835/333411; Orchestra Magna Grecia, in via Tirrenia n.4, Taranto – Tel. 099. 7304422. (concerti 15 e 27 febbraio biglietto ingresso: 16,00 euro – ridotto 14,00 euro, per abbonati alla stagione 2010/2011 Incompagnia e  Officine del Jazz; concerto 22 febbraio biglietto ingresso: 30,00 euro – ridotto 27,00 euro, per abbonati alla stagione 2010/2011 Incompagnia e  Officine del Jazz).

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