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Giordano (Ugl) su incontro Ministro Bellanova

“I bonus mancati, i ritardi nell’erogazione della cassa integrazione sono inammissibili e rischiano di alimentare ulteriori tensioni mettendo in pericolo la stabilità sociale della Regione. I cittadini materani già provati dalle conseguenze economiche della pandemia attendono risposte certe e fatti concreti, non più annunci e promesse. In tal senso il Governo dovrebbe prolungare la Cig ed estendere il divieto di licenziamenti a tutto il 2020. A ciò, và ad amplificare il dramma in tutti i settori il Covid-19, causa della profonda crisi che versa anche il settore agricolo materano: ha origini antiche, la crisi stessa essendo più di tipo strutturale che di tipo congiunturale. In Europa, nel 2020, le aziende agricole hanno perso in media 22 punti percentuali di reddito nel lockdown. L’agricoltura lucana nel corso del lockdown ha dimostrato la propria centralità grazie solo alla professionalità e sudore delle mani degli imprenditori capaci a sfidare la pandemia senza alcun sostegno economico e morale. Ma sono tante le aziende italiane quelle che perdono di più e, in particolare, quelle meridionali rappresentano una perdita del 40% rispetto al 2019”.

E’ quanto ha sostenuto il segretario provinciale dell’Ugl Matera, Pino Giordano a fine incontro con la Ministra Teresa Bellanova: invitato dal Gruppo Consiliare Italia Viva Basilicata per un confronto con i lucani in webtalk per parlare di agricoltura a 360 gradi e della politica del governo messa in campo da Italia Viva e dove ha visto partecipare anche il parlamentare Vito De Filippo, insieme al capogruppo in Consiglio Regionale Luca Braia e al consigliere regionale Mario Polese.

“Anche nel settore agricolo lucano – ha detto Giordano – per l’Ugl Matera occorre intervenire in tempo con misure coraggiose per prevenire il rischio che si verifichino licenziamenti di massa. Se da un lato va assicurata l’assistenza a chi ha perso il lavoro, in via complementare è necessario proteggere chi in questo momento vede il proprio impiego minacciato da una crisi senza precedenti. E’ urgente, pertanto, mettere in campo politiche attive del lavoro, individuare meccanismi di incentivo alle assunzioni e stanziare ingenti risorse al fine di rilanciare l’occupazione e agevolare la ripresa: in primis per le aziende e lavoratori italiani. Come Ugl, riteniamo delirante la visione che questo Governo ha del fenomeno dell’immigrazione clandestina. Non bastassero gli sbarchi mai fermati di clandestini, anche positivi al covid-19,  i porti mai chiusi, ora il Governo, per il tramite del ministro Bellanova, ha pensato di mettere le mani anche sul comparto agricolo. Ma come si può pensare – si chiede Giordano – di regolarizzare un eventuale contingente di clandestini di proporzioni più che ingenti, di cui non si potrebbe conoscere nulla, tantomeno le condizioni di salute, per poter supplire alle mancanza di manodopera nelle nostre campagne? Per l’Ugl, si chiamino i disoccupati che percepiscono il reddito di cittadinanza, si reinseriscano immediatamente i voucher, si dia la possibilità ai tanti giovani desiderosi di lavorare nel comparto: basta con le ricette di terza mano, basta con la tolleranza dell’ illegalità, basta con l’arroganza di un Governo che non ascolta e che ha cancellato il Sud dalla sua agenda politica. Tanti sono i disoccupati in Italia: il Governo pensa agli immigrati. Nel confronto ha illustrato le ultime azioni, i provvedimenti per il comparto agricolo e la politica che lo stesso ministro vorrebbe che si metta in campo da Italia Viva: ma – prosegue il segretario Ugl – nel volto della Bellanova si legge sofferenza, nelle sue stesse parole si comprende che dall’esecutivo non viene ascoltata. Il comparto agricolo è complesso: la Pandemia ha fatto il suo, la questione contributiva pregressa e futura, i costi dei concimi, spesso non controllati, dell’energia e delle materie prime, i rapporti non sempre idilliaci col mondo del credito, sono solo alcuni degli aspetti legati alla crisi e intorno ai quali, và ad aggiungersi una situazione di disparità della gestione acque del Consorzio di Bonifica di Bradano e Metaponto per effetto del diverso costo dell’acqua che le varie aziende sono costrette a subire, oltre alla disparità di trattamento nell’accesso alle bocchette causato dalla scarsità delle stesse. Da evidenziare il punto di maggiore criticità dove vede il Consorzio fortemente deficitario nell’azione di tutela del territorio. Infatti, manca del tutto l’opera di pulizia dei canali – ricorda ancora Giordano -. Ed oggi si registra la crisi di mercato delle albicocche e delle pesche, ossia di tutto il prodotto agricolo, a causa della quale come Ugl saremo vicini a sostegno degli agricoltori qualora minaccino azioni pacifiche di proteste. Il mondo agricolo è in ginocchio,  versa in uno stato di profonda agitazione a causa della frutta rimasta a marcire sulle piante per gli irrisori prezzi di vendita del prodotto raccolto. La governance nazionale, anche per effetto pandemico, non è stata in grado di effettuare una politica di supporto economico per le fasce agricole e produttive del materano/ionico/metapontino. Le aziende agricole sono in grande difficoltà ed al cospetto di un sistema creditizio che crea ulteriori problematiche, con tempi lunghi nell’erogazione dei prestiti o con richieste di maggiori garanzie, per l’accesso al credito legale. Purtroppo gli ultimi dati in possesso consentono di affermare che anche nella nostra regione l’usuraio resta l’unico soggetto pronto a intervenire. La vera novità di quest’ultimo periodo – conclude Giordano – è che tra chi chiede una mano non ci sono più soltanto italiani disoccupati, senza tetto, emarginati, oltre a impiegati, operai, professionisti, avvocati, categorie che nell’immaginario collettivo sono al riparo da problemi economici: aumentano in maniera esponenziale anche i titolari di aziende agricole e loro dipendenti, persone che si rivolgono alle diocesi per avere un aiuto, per una bolletta che non si riesce a pagare. La situazione, insomma, è diventata davvero incandescente e l’intero sistema della solidarietà, di fronte alle pressanti richieste, rischia di andare in tilt mentre il Governo, caro Ministro Bellanova, è totalmente disinteressato a ciò che accade”.

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