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Giornata della Memoria 2013: Intervento del sindaco di Matera

Siamo qui per ricordare i 6 milioni di morti per mano nazista. La popolazione ebraica nel 1941 era di poco più di 8 milioni. Ne furono sterminati 6. L’operazione fu denominata “soluzione finale”. Ma….. la Furia violenta del nazismo si scagliò non solo contro gli ebrei, ma anche contro i tedeschi dissidenti (dall’apertura del campo di Dachau, 1933); gli zingari (discriminati già dal 1935 e deportati dal 1939); i testimoni di Geova (perseguitati dal 1933 e internati dal 1935); i prigionieri di guerra (dall’inizio del 1939); i partigiani (dal momento in cui venivano annessi nuovi territori al Raich); gli omosessuali (incarcerati e condannati dal 1934); i disabili (sterilizzati dal 1933; nel 1939 i primi ad essere gassati in apposite “case di cura” o su camion destinati alla gassazione, in ase al Programma Eutanasia); una parte del clero (dal 1937, quando papa Pio XI, nell’Enciclica Mit Brennender Sorge, prese aperta posizione contro la Germania hitleriana). Ma mentre ebrei e zingari furono vittime dello sterminio sistematico di interi gruppi familiari, colpevoli solo di esistere, tutti gli altri vennero perseguitati perché avversari del regime al potere o non adatti al nuovo ideale nazista del “uomo tedesco” di razza ariana.

“Abbiamo una responsabilità permanente per i crimini del nazionalsocialismo, per le vittime della seconda guerra mondiale e, soprattutto, per quelle dell’Olocausto”. A tre giorni dall’ottantesimo anniversario dell’ascesa al potere di Hitler, il 30 gennaio 1933, la Merkel ha continuato: “Dobbiamo dire chiaramente, generazione dopo generazione, e dobbiamo dirlo ancora una volta: con coraggio, il coraggio civile, ognuno, individualmente, può impedire che il razzismo e l’antisemitismo abbiano alcuna possibilità. Noi affrontiamo la nostra storia, non occultiamo niente, non respingiamo niente. Dobbiamo confrontarci con questo per assicurarci di essere in futuro un partner buono e degno di fede, come del resto lo siamo già oggi, fortunatamente”.( Angela Merkel – 27/01/2013)

La memoria è indispensabile non per covare rancore. Al contrario per proteggerci da ciò che sta dietro l’angolo e potrebbe albergare in ciascuno di noi. La memoria per riscattare. La memoria per non sottovalutare.

Non sottovalutare: gli uomini e le donne che si macchiarono del crimine orrendo della shoah, dello sterminio di 6 milioni di ebrei e di milioni di disabili, dissidenti, zingari, omosessuali ….. erano persone “normali”, non erano mostri. A tal proposito ecco cosa scrive Primo Levi in “Se questo è un uomo”

“Ci viene chiesto dai giovani, tanto più spesso e tanto più insistentemente quanto più quel tempo si allontana, chi erano, di che stoffa erano fatti i nostri “aguzzini”. Il termine allude ai nostri ex custodi, alle SS, e a mio parere è improprio; fa pensare ad individui distorti, nati male, sadici, affetti da un vizio d’origine. Invece erano fatti della nostra stessa stoffa, erano esseri umani medi, mediamente intelligenti, mediamente malvagi; salvo eccezioni, non erano mostri, avevano il nostro viso, ma erano stati educati male”.

Ringrazio il prof. Giovanni Caserta per aver accettato di tenere un discorso qui. Ringrazio i quattro giovanissimi musicisti del Conservatorio che sono qui per suonare in onore delle vittime e per noi. Ringrazio il Direttore Saverio Vizziello per averli coinvolti. Dopo il discorso di Caserta darò la parola per un intervento conclusivo ad uno studente. Ritengo giusto affidare ad un giovane le conclusioni affidandogli un testimone ideale perché siano i giovani a proseguire in questo impegno contro tutte le violenze, le torture, le discriminazioni …

Salvatore Adduce – Sindaco di Matera

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